Rate mutui non pagate, arriva il Mise in aiuto delle banche

Notizieora.it ECONOMIA

Il decreto emanato il 9 luglio ha previsto una garanzia del 33 per cento a favore delle banche in relazioni a determinate misure concesse alle PMI.

Termine prorogato dei prestiti concessi con scadenza contrattuale fino al 30 settembre 2020 e non rateali:. – il mancato pagamento della quota capitale ed interessi a scadenza delle operazioni.

Interviene il Ministero dello sviluppo economico a copertura delle mancate rate di mutui e dei finanziamenti che erano stati sospesi dal decreto legge Cura Italia (18/2020). (Notizieora.it)

Ne parlano anche altri media

assi sui mutui per la casa al minimo storico, prestiti delle banche a imprese e famiglie in crescita. A maggio l'aumento era stato pari all'1,6%. (AGI - Agenzia Italia)

Il tasso euribor a tre mesi, riferimento per i mutui a tasso variabile, nella media del mese di giugno 2020 è pari a -0,38% (-0,27% il mese precedente). Abi. Il totale dei prestiti alle famiglie in genere è cresciuto del +1,3% (+1,1% nel mese precedente; -1,5% a novembre 2013). (idealista.it/news)

Oltre a non aver toccato i tassi, come ampiamente previsto da tutti gli operatori del settore, la riunione BCE di luglio non ha portato variazioni importanti alla politica monetaria dell’Eurozona. Questo grazie alla discesa del parametro IRS, oggi di poco superiore a zero, e per effetto delle promozioni delle banche che propongono mutui a rata costante a tassi davvero invitanti. (Money.it)

Dire addio alle rate del mutuo è il sogno segreto di molti italiani per i quali questa spesa periodica è spesso insostenibile. È ciò che è successo ai correntisti di una banca statunitense che ha deciso di chiudere alcune filiali consentendo loro di dire davvero addio alle rate del mutuo stipulato. (Tecnoandroid)

Le soluzioni più convenienti. Possedere una casa al mare, quando in città il termometro sale, è il desiderio di tante persone. (MutuiOnline.it)

Sono invece meno appetibili i mutui a tasso fisso in Spagna (1,20%), in Svizzera (1,26%), Danimarca (1,40%), Norvegia (2,02%), Regno Unito (3,2%) e Grecia (4,82%). Questo perché in Italia, unico Paese tra quelli analizzati, si è azzerata in termini percentuali la differenza tra tasso fisso e variabile. (Facile.it)