Povertà sanitaria, sempre più famiglie non riescono a pagare farmaci e visite mediche. La Caritas: "In tanti si rivolgono a noi, serve un nuovo welfare"

il Dolomiti INTERNO

Povertà sanitaria, sempre più famiglie non riescono a pagare farmaci e visite mediche. La Caritas: "In tanti si rivolgono a noi, serve un nuovo welfare" Sono in continuo aumento le persone che non riescono ad affrontare le spese sanitarie anche più basilari e devono chiedere aiuto agli enti caritatevoli. Solo a Trento e Rovereto la Caritas ha elargito più di 16 mila euro. Don Mauro Leonardelli: ''Il nostro obiettivo è quello di aiutare le persone in difficoltà. (il Dolomiti)

Ne parlano anche altre testate

Liste di attesa infinite, visite specialistiche rimandate anche per mancanza di soldi, milioni di persone che rinunciano a esami e accertamenti medici. (Corriere Romagna)

Leggendo il numero più in dettaglio, si ricava che è raddoppiato il numero di chi ha rinunciato alle visite per problemi di lista di attesa (da 2,8% nel 2019 a 4,5% nel 2023); stabile la rinuncia per motivi economici (da 4,3% nel 2019 a 4,2% nel 2023), ma comunque in aumento rispetto al 2022: +1,3 punti percentuali in un solo anno. (RIFday)

Il quadro emerge dal capitolo dedicato alla sanità all’interno del rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) relativo all’anno 2023, diffuso pochi giorni fa dall’Istat. (Cuneodice.it)

Rinuncia alle cure, in Toscana grande sforzo organizzativo per contenere il fenomeno

ANCONA Nel 2023 quasi 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi pur avendone bisogno, soprattutto a causa delle liste d’attesa andate fuori controllo. A scattare l’allarmante fotografia è l’Istat, che nel rapporto Bes presentato negli scorsi giorni, sottolinea come in Italia «circa 4,5 milioni di cittadini abbiano dovuto rinunciare a visite o accertamenti per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso». (corriereadriatico.it)

CATANIA – L’intervento di Concetta Raia, componente della segretaria regionale del Sindacato Pensionati Italiani Cgil, in vista della manifestazione nazionale di domenica prossima 20 aprile. La componente della segreteria dei pensionati Cgil (Livesicilia.it)

Si tratta di un dato superiore a quelli del 2022 e del 2019 – prima e dopo la pandemia dunque – che cresce con l’aumentare dell’età e registra un picco tra i 55 e i 59 anni. Il fenomeno riguarda tutte le Regioni italiane, tanto che l’adeguata gestione della relazione fra domanda e offerta di servizi sanitari rappresenta ormai una delle principali sfide che le Regioni si trovano ad affrontare per garantire accesso alle cure e assistenza ai cittadini. (RIFday)