Ilaria Salis candidata Avs alle Europee, arriva la conferma: la docente attivista avrà l'immunità parlamentare?

Tecnica della Scuola INTERNO

La notizia è arrivata ieri sera, 18 aprile: la docente Ilaria Salis, in carcere in condizioni disumane da più di un anno nell’Ungheria di Orban, accusata di aver aggredito dei neo nazisti, è ufficialmente candidata alle Elezioni Europee del prossimo giugno di Alleanza Verdi Sinistra. La Salis, come riporta La Repubblica, ha firmato la candidatura alle Europee ed è pronta a correre come capolista del Nord Ovest. (Tecnica della Scuola)

Ne parlano anche altri media

Il ritornello è sempre lo stesso: «politicizzare la vicenda non aiuta». Da Bruxelles, dove si trova per il consiglio Ue, la premier ha concesso ai cronisti qualche battuta sull’annuncio della candidatura con Avs dell’antifascista italiana aggiungendo che, in ogni caso, questa mossa «non cambia nulla» rispetto alle attività del governo sulla vicenda. (il manifesto)

Ha firmato in carcere, dove è rinchiusa da 13 mesi. Ilaria Salis ha accettato la candidatura offerta da Alleanza Verdi Sinistra «d’accordo col padre» e sarà così in lista per le prossime europee, capolista nel Nord-Ovest. (La Stampa)

Ora è ufficiale. Ilaria Salis candidata alle elezioni europee dell’8-9 giugno nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra. (IL GIORNO)

Laria Salis, dopo aver detto no ai dem, si candida alle Europee con Avs. L`ufficializzazione arriva con una nota con la quale Alleanza Verdi e Sinistra annuncia «in accordo con Roberto Salis di aver deciso di candidare nelle proprie liste sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone». (ilGiornale.it)

O quarantuno, a seconda del paragone più calzante. Fatte le debite proporzioni e distinzioni, sembra un salto indietro di quarant’anni. (Corriere Roma)

«Il Protocollo n.7 sui privilegi e sulle immunità dell’Ue prevede all’articolo 9 - spiega l’avvocato Eugenio Losco, legale della Salis - che coloro che sono eletti al Parlamento europeo godano della stessa immunità di cui godrebbero nel loro Paese, quindi in questo caso in Italia. (ilmessaggero.it)