Lutto in Versilia per la morte dello scultore Giuliano Vangi

“Una persona riservata che ha dato prova di grande affetto, artistico e umano, per Pietrasanta”. Così il sindaco e assessore alla cultura Alberto Stefano Giovannetti ricorda lo scultore Giuliano Vangi, scomparso ieri (26 marzo) nella sua abitazione di Pesaro. Vangi aveva conosciuto la Piccola Atene della Versilia all’inizio degli anni Settanta quando, per realizzare un’opera in bronzo, si rivolse a una delle fonderie cittadine; al ‘91 risalgono, invece, i primi contatti con i laboratori in marmo della città per una scultura in granito (LuccaInDiretta)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Quando l’Amministrazione fanese dovette indicare un artista di fama internazionale per abbellire la piazza che la città gemellata di Rastatt nel 1991 volle dedicare alla Città della Fortuna si pensò a Giuliano Vangi che realizzò "L’incontro", l’appuntamento cioè tra due giovani innamorati, proprio come le due città gemelle. (il Resto del Carlino)

La loro grandezza è stata favorita, potenziata dalla loro maturità. Se ne vanno quasi nello stesso momento, a vite compiute, Giuliano Vangi e Maurizio Pollini. (ilGiornale.it)

Come l’onorevole, nonché artista ed ex sottosegretario al ministero dei beni e delle attività culturali, Carlo Carli, il quale lancia la proposta di un museo intitolato a Vangi. I funerali di Giuliano Vangi si terranno oggi alle 15 nella cattedrale di Pesaro (LA NAZIONE)

Vangi, classe 1931, era nato in Toscana, a Barberino del Mugello, si era trasferito in Brasile a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta per poi imporsi, al suo ritorno nel nostro Paese, come uno degli scultori più rilevanti della sua generazione. (varesenews.it)

FANO L’altro giorno l’ultimo saluto nel duomo di Pesaro a Giuliano Vangi, poco più di due settimane fa invece l’atto di giunta con cui il Comune assume un ruolo preciso nella procedura che dovrebbe portare alla realizzazione del museo dedicato all’artista a palazzo Bracci Pagani. (corriereadriatico.it)

Lontano dalla mondanità e dai riflettori. Anche quelli di un semplice bar. (LA NAZIONE)