L’inchiesta di Napoli sulle banconote false, indagato di Sciacca resta ai domiciliari

Risoluto.it INTERNO

Resta ai domiciliari Tonino Giordano, di 32 anni, di Sciacca, coinvolto nell’indagine sulla banda di falsari che avrebbe diffuso in tutta Europa, e in particolare in Francia, circa 60 milioni di euro contraffatti, banconote da 50 e 100 euro di pregevole fattura. Lo ha disposto il Tribunale della Libertà di Napoli rigettando l’istanza di revoca della misura avanzata dal suo difensore, l’avvocato Mauro Tirnetta. (Risoluto.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto un vero tesoro di euro falsi: ben 48 milioni, in un capannone del quartiere Ponticelli, dove gli imponenti macchinari off-set, provenienti dall’hinterland, precisamente da Casavatore, erano stati trasferiti di recente. (anteprima24.it)

La Guardia di finanza ha sequestrato un capannone adibito a stamperia nel quartiere Ponticelli del capoluogo campano. Il blitz, scattato all’alba, ha portato anche al fermo di sette persone, tra le quali figura anche il capo della banda di falsari ascolta articolo (Sky Tg24 )

ROMA – Nei giorni scorsi, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto una 34enne, poiché gravemente indiziata del reato di rapina aggravata. (Cronache Cittadine)

I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli e del Nucleo speciale di Polizia valutaria di Roma hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di 7 persone, emesso dalla Procura di Napoli Nord, per i delitti di associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione di monete aventi corso legale e di spendita delle stesse. (Corriere TV)

Due falsari dormivano da settimane in un capannone dove era stata allestita la nuova stamperia clandestina per la produzione di banconote contraffatte di alta qualità, pressoché identiche alle originali. (Today.it)

Il perfezionismo dei falsari Lavoravano per ottenere una distorta di perfezione per produrre le banconote false tanto che scrivevano degli appunti sulle banconote: “Benino”, “Aumentare rosso”, “Giallo caldo”. (Internapoli)