Salario reale in calo in Italia, dal 1990 si guadagna di meno e aumenta scarto in Ue

Salario reale in calo in Italia, dal 1990 si guadagna di meno e aumenta scarto in Ue
QuiFinanza ECONOMIA

Il salario reale di un lavoratore in Italia è diminuito da 30 anni a questa parte, in quanto nel 1990 si guadagnava di più rispetto a oggi. A evidenziarlo è una classifica Ocse che, basandosi sui dati Eurostat sui redditi medi dei Paesi membri dell'Unione Europea, ha sottolineato come il salario rapportato ai prezzi odierni è in calo drastico rispetto al 1990. Numeri impietosi per l'Italia, soprattutto guardando allo scarto con gli altri Paesi membri che hanno saputo rispondere nel tempo all'inflazione che ha eroso, via via sempre più, gli stipendi degli italiani. (QuiFinanza)

Ne parlano anche altre fonti

Andrea Ichino (Italia Oggi)

Il reddito reale delle famiglie in Italia scende, mentre nell’area Ocse cresce. Tanto nel quarto trimestre del 2023 quanto in tutto lo scorso anno. Insomma gli stipendi, parametrati all’inflazione, continuano a scendere in Italia mentre in molte delle altre economie avanzate aumentano. (LA NOTIZIA)

L’Italia non è l’unica ad aver registrato un calo dei salari rispetto al periodo pre-Covid. Il calo più marcato si è verificato tra il 2019 e il 2020, quando la variazione è stata pari al -4,8%. (lanuovapadania.it)

Italia, stipendi “reali” fermi da decenni. A conti fatti, dove si può vivere meglio?

D’altronde c’è una vasta area di povertà fatta di chi non ha un contratto fisso, spesso finisce travolto — è il caso dei giovani — nel girone dantesco dei tirocini. La rincorsa prezzi-salari — che innescherebbe una preoccupante spirale inflattiva che ricorda tanto gli anni della «scala mobile» — è da evitare, certo. (Corriere della Sera)

Non è una percezione bensì un dato certo, e a comunicarlo è l’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che nel suo ultimo rapporto sottolinea le grandi e gravi difficoltà di ripresa del Paese dopo la pandemia. (Lo Zoo di 105)

La frenata dei prezzi attesa per questo 2024 offre una speranza di sollievo, ma intanto è arrivata una mazzata arrivata su un quadro già fragile, segnato da una dinamica delle retribuzioni che è da tempo asfittica. (la Repubblica)