"Con queste regole anti-Covid ci fermeremo entro due mesi". L'allarme dell'Ad di Italo

L'HuffPost INTERNO

In una intervista a “Il Fatto Quotidiano”, l’amministratore delegato di Ntv che gestisce i treni Italo lamentata anche che “se va vanti così l’Alta velocità non avrà più un concorrente privato”.

“Se non cambiano idea, entro due mesi saremo costretti a fermare i treni.

Quindi nel giro di due mesi ci fermeremo con gravi ripercussioni sull’occupazione”.

Secondo l’ad di Italo, “c’è disparità tra i mezzi di trasporto e c’è anche tra imprese concorrenti. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

La vicenda di Italo dimostra come il Covid ci lascia tutti a terra, generando un effetto perverso sull’economia, soprattutto sui settori più colpiti come quello dei trasporti. Sintetizzando: il virus fiacca la concorrenza, danneggia i viaggiatori e crea aziende attaccate al respiratore dei sussidi di Stato. (L'HuffPost)

Tanto più che, sottolineano i tecnici, le difficoltà occupazionali con cui si trova a fare i conti “Italo” esistevano già prima della pandemia. Un’informazione consegnata ai tecnici dallo stesso La Rocca, come risulta dal verbale finale dell’ultima riunione, di cui HuffPost è in possesso. (L'HuffPost)

Ferrovie, il CTS replica a Italo: "Non scarichi su di noi la sua crisi pre-Covid". “Italo non può addossare al Covid e al Comitato tecnico scientifico difficoltà economiche e occupazionali che esistevano già prima della pandemia”. (Ferrovie.info)

Per i treni veloci, infatti, è prevista una capienza del 50% e la lunga percorrenza è l’unico segmento dei trasporti con questa limitazione. Il crollo del traffico, sommato alle misure restrittive per contenere il contagio, stanno mettendo in ginocchio Italo. (FormulaPassion.it)

"Lavoriamo in condizioni insostenibili per un’azienda: oggi non copriamo nemmeno i costi operativi. Italo è un'azienda privata che opera solo treni AV e investe "di suo" mentre Trenitalia opera anche Intercity e Regionali oltre ad essere un'azienda di Stato. (Ferrovie.info)

"Se permangono certe condizioni nel giro di due mesi ci fermeremo con gravi ripercussioni sull'occupazione: ci sono 1.500 famiglie a rischio che arrivano a 5 mila considerando l'indotto". "Lavoriamo in condizioni insostenibili per un'azienda: oggi non copriamo nemmeno i costi operativi", dice La Rocca mentre fa un po' di conti: "In 9 anni abbiamo acquistato 51 treni, che vanno pagati. (AGI - Agenzia Italia)