In Italia è riapparsa la zanzara della Malaria dopo 50 anni

inItalia SALUTE

Dopo 50 anni la zanzara della malaria è riapparsa in Italia e più precisamente in Puglia: a rivelarlo è stata un’indagine entomologica scattata dopo che nel settembre del 2022 un esemplare di Anopheles sacharovi, vettore storico della malattia, venne raccolto nel comune di Lecce. La zanzara della malaria in Puglia L’indagine è partita a un anno di distanza dalla scoperta dell’esemplare ed è stata condotta da parte di Donato Antonio Raele e Maria Assunta Cafiero dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Della Basilicata, Francesco Severini, Luciano Toma, Michela Menegon, Daniela Boccolini e Marco Di Luca del reparto di Malattie trasmesse da vettori del dipartimento di Malattie infettive all’Iss e Giovanni Tortorella del servizio veterinario sanità animale dell’Asl di Lecce. (inItalia)

Ne parlano anche altre fonti

Oltre 35 mila professionisti del settore ittico al Seafood Expo Global – La trentesima edizione del Seafood Expo Global, tenutasi recentemente a Barcellona, ha segnato un nuovo record di partecipazione, confermandosi come l’evento più grande nella storia della fiera. (PesceInRete)

L'individuazione della zanzara è frutto di uno studio condotto nel settembre 2022 dai ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dell’Istituto superiore di sanità e del servizio veterinario dell’Asl Lecce (lecce.corriere.it)

Una notizia che ha fatto il giro dell’Italia dove di malaria non si parlava dagli anni cinquanta e che sta mettendo in allarme anche numerosi turisti che avevano scelto il tacco dello stivale come meta per le loro vacanze. (Corriere)

La zanzara portatrice della malaria l'Anopheles sacharovi, tra i vettori storici della malaria in Italia è riapparsa in Italia, in Puglia per la precisione, dopo 50 anni, in particolare nella... (Virgilio)

"La presenza della zanzara della malaria non significa che ci sia il rischio della reintroduzione di questa malattia. Ma sicuramente è un segnale da tenere sotto controllo perché certe specie non si diffondano in modo incontrollato”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La scoperta, avvenuta a settembre del 2022, è emersa nel corso di un'approfondita attività di monitoraggio gestita dall'Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata, dalla ASL di Lecce e dall'Istituto Superiore di Sanità. (Gazzetta del Sud)