Psicologi dei disastri: come a Suviana i professionisti aiutano i parenti delle vittime

Luce INTERNO

Un dolore difficile da superare. Una vita che cambia in un momento, un proprio caro che non c’è più. Morto mentre lavorava. Nell’esplosione della centrale idrolettrica di Suviana, sull’Appennino bolognese martedì 9 aprile sei persone hanno perso la vita. Un’altra è dispersa e le possibilità di ritrovare la persona in vita si affievoliscono. Morti nell’esplosione di Suviana: chi erano le vittime Un disastro, raccontato da giornali e tv in maniera approfondita in queste ore. (Luce)

Ne parlano anche altri media

È passata una settimana dalla terribile esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi, al bacino di Suviana situato sull'appenino bolognese, al confine con la Toscana. Una tragedia nella quale sono morte sette persone. (Prima la Martesana)

Sabato 20 aprile alle 10,30 si celebrano i funerali di Adriano Scandellari, l'ingegnere di 57 anni di Ponte San Nicolò morto nella strage della centrale idroelettrica nel bolognese. E' probabile che saranno a centinaia le persone che vorranno stringersi attorno alla moglie Sabrina e alle due figlie in un momento così delicato della loro esistenza. (ilgazzettino.it)

Le operazioni dei Vigili del fuoco alla centrale idroelettrica - Vigili del fuoco/IMAGOECONOMICA (Avvenire)

Ieri mattina, anche dopo alcune notizie fatte trapelare dalla Procura di Bologna sul dissequestro delle salme dei sette tecnici morti nello scoppio e nell’allagamento della centrale, sembrava che le esequie venissero fissate per domani. (LA NAZIONE)

Franchina era il più giovane. Era sposato da poco più di un anno ed era padre di una bimba da appena due mesi. (95047)

Ho l’impressione che il Sindacato Confederale abbia un problema di riconoscimento e rappresentazione della realtà. Cerco di spiegarmi con un esempio “importante” ma riconducibile anche a situazioni meno clamorose, quello dell’incidente alla centrale ENEL di Suviana: non si conoscono ancora le cause ma la CGIL e i suoi alleati hanno già deciso che la causa sta nella catena di subappalti che usa come carne da cannone i precari e la motivazione nella famelica ricerca di extraprofitti, nonché nell’indifferenza criminale delle aziende in materia di norme per la sicurezza. (Start Magazine)