Stellantis, fusione FCA-PSA completata: via a quotazione in borsa

AutoMotoriNews ECONOMIA

Ovviamente vi sono gli “italiani” Abarth, Alfa Romeo, FIAT, FIAT Professional, Lancia e Maserati ma anche gli statunitensi Chrysler, Dodge, Jeep, RAM ed SRT.

Ad annunciarlo un comunicato congiunto di FCA e PSA che spiegano come la fusione sia stata completata.

La Borsa di Milano e quella di Parigi, mentre dal giorno successivo anche a Wall Street, al New York Stock Exchange.

Nasce ufficialmente Stellantis, la fusione tra FCA e PSA è stata completata: partirà la quotazione in Borsa. (AutoMotoriNews)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il Sole 24 Ore lo ha ricostruito. In questo quadro cosa succederà all’azionista della «vecchia» Fca e quali benefici otterrà dalla fusione che darà vita al quarto gruppo mondiale del settore auto? (Il Sole 24 ORE)

(“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA), che aprirà la strada alla creazione di Stellantis N.V., è diventata effettiva in data odierna. (StatoQuotidiano.it)

Siamo entrati in una sorta loop culturale pazzesco – spiega Crepet – che rischia di creare solo che confusione, vengono lanciati ogni giorno segnali contraddittori, disorientanti”. È capitato al professor Paolo Crepet, psichiatra e sociologo molto noto anche per le sue frequenti apparizioni televisive. (Yahoo Finanza)

Stellantis non parlerà italiano. Con la nascita di Stellantis prende corpo il quarto gruppo mondiale dell’auto. Non poteva andare diversamente con Stellantis, dove i nostri “cugini” nomineranno sin da subito la maggioranza del Cda, esprimendo anche l’amministratore delegato. (Il Primato Nazionale)

La nascita di Stellantis, infatti, sarà suggellata con la nuova bandiera che sventolerà sulle roccaforti da dove è partita l’ascesa Fiat: Mirafiori e Lingotto. Fusione Fca-Psa, a Mirafiori viene installato il logo Stellantis e le nuove bandiere. (Video - La Stampa)

La fusione tra Fca e Psa si vive anche attraverso i dettagli. Sull’elettrificazione - racconta Roberto Guerzoni, al Centro ricerche Fca da 34 anni - possono essere più avanti i nostri colleghi d’oltralpe, ma pensiamo invece di essere più pronti noi sugli altri temi». (La Stampa)