Illecito il baratto "secco" dati-contenuti a pagamento: il parere EDPB

Agenda Digitale ECONOMIA

Le grandi piattaforme online dovrebbero evitare di trasformare il diritto fondamentale alla protezione dei dati in una funzionalità a pagamento. Gli individui, a loro volta, dovrebbero essere pienamente consapevoli del valore e delle conseguenze delle loro scelte. Vediamo con quali motivazioni l'EDPB mette fine al cookie paywall "secco" (Agenda Digitale)

Ne parlano anche altre fonti

Meta, l'azienda dietro Facebook e Instagram, sembra non avere fortuna con la sua strategia di addebitare agli utenti europei una tariffa per evitare il tracciamento pubblicitario. (Tom's Hardware Italia)

Nel corso della plenaria del 17 aprile 2024, l'European Data Protection Board ha infatti adottato un parere ai sensi dell'art. 64 (2) del GDPR a seguito delle richieste che gli erano state sottoposte dalle autorità olandese, norvegese e di Amburgo, anche alla luce della sentenza C-252/21 della Corte di Giustizia UE. (Federprivacy)

Questo sistema è adottato, per esempio, da social network come Facebook e Instagram - dov'è disponibile un abbonamento mensile come alternativa alla profilazione per vedere le pubblicità personalizzate - ma anche da diversi gruppi editoriali. (DDay.it)

Dal mese di novembre, gli utenti europei possono sottoscrivere un abbonamento a Facebook e Instagram per evitare l’uso dei dati a scopo pubblicitario. Meta deve offrire una vera scelta (Punto Informatico)

Il modello di Meta “pay or okay” ovvero “paga (l’abbonamento) o dai l’ok alla pubblicità personalizzata” non è affatto ok. A stabilirlo è l’EDPB con la recente opinion 8/2024. Il quesito, in sostanza, è questo: può ritenersi valido davvero il consenso richiesto attraverso questo meccanismo? (Cyber Security 360)

I Garanti Privacy europei concordano sul fatto che un modello come quello applicato da Meta su Facebook e Instagram, che di fatto obbliga gli utenti alla condivisione dei dati personali per poter utilizzare gratis le piattaforme, non è ammissibile sulla base delle prescrizioni del GDPR. (IlSoftware.it)