Azioni Unicredit ancora in focus (e in rosso): le prossime mosse della banca

Money.it ECONOMIA

Azioni Unicredit ancora in rosso, dopo il tonfo record negli scambi di ieri, 1 dicembre.

Azioni Unicredit al ribasso: cosa succede alla banca?

E vede all’orizzonte una focalizzazione dell’operatività sul mercato italiano, che al momento è un mercato molto depresso”. Le azioni Unicredit restano al centro degli interessi in questi giorni.

Da sottolineare, infatti, che al momento in cui si scrive le azioni Unicredit sono in perdita dell’1,23%, scambiando a 7,85 euro. (Money.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma poiché Unicredit è una banca sistemica, sarà la Bce ad avere l’ultima parola sul nome del successore di Mustier. E non accetterà figure di seconda fila, né piani di corto respiro. (Corriere della Sera)

Il Financial Times rivela in un articolo i retroscena che hanno portato Mustier a buttare la spugna. Mr Padoan, ex ministro dell’Economia italiano, disse a Mustier che, piuttosto che guardare al di fuori dell’Italia e tagliare i costi, UniCredit avrebbe dovuto concentrarsi sul suo proprio mercato domestico”. (Finanzaonline.com)

Già allora Mustier era visto come il delfino dell’ad Federico Ghizzoni che nel 2011 l’aveva assunto al posto di Sergio Ermotti. Ma nel giugno 2016 Mustier era tornato alla guida di Unicredit al posto di Ghizzoni accolto come un profeta che aveva visto lungo. (La Repubblica)

L’ufficialità dell’addio dell’Amministratore Delegato ha alimentato i timori tra gli investitori che temono una fusione a condizioni svantaggiose con MPS (-0,66%). editato in: da. (Teleborsa) – Si muove al ribasso anche oggi il titolo Unicredit, che mostra una flessione dell’1,06%, dopo lo scivolone della vigilia innescato dalla notizia dell’uscita del CEO Jean Pierre Mustier dal prossimo anno. (QuiFinanza)

(Alessandro Graziani del Sole 24 Ore) — Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 2, 2020. TROVA L'ERRORE… Bonomi (Confindustria): «Unicredit? I tweet di Michele Arnese, direttore di Start, non solo su Unicredit. (Startmag Web magazine)

Vengono vendute sofferenze, cioè crediti a rischio («Npl») per un volume di 17 miliardi. Una missione che si era rivelata troppo onerosa anche per quella che è la seconda banca italiana. (Corriere della Sera)