Vasco Rossi riceve il Premio del Vittoriale e recita la "Pioggia nel pineto" del Vate

GARDONE RIVIERA. "Io e d'Annunzio? Incomune abbiamo due motti: osare sempre e... vita spericolata". Così il mito del rock italiano, Vasco Rossi, ieri sera a Gardone Riviera dopo la cerimonia in cui ha ricevuto il XV Premio del Vittoriale, riconoscimento che viene conferito dalla Fondazione a personalità di particolare spicco nei diversi ambiti della cultura. Il Blasco è stato introdotto dal presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri (Il Centro)

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Mentre la canzone d'autore è una forma d'arte moderna che unisce le parole e la musica e si avvicina molto alla poesia". Insomma a me 'la donzelletta vien dalla campagna' non mi ha mai convinto. (TGR Lombardia)

Era stato lui durante la sua esperienza come Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura a pensare di dare un riconoscimento al rocker: "Sono riusciti a fare quello che avremmo voluto noi" (Adnkronos)

Davanti ai 1500 spettatori dell'Anfiteatro della casa museo di Gabriele D'Annunzio, il cantante ha conversato con il presidente della Fondazione "Il Vittoriale degli italiani" Giordano Bruno Guerri e insieme hanno dato vita (Secolo d'Italia)

Non sono abituato a ricevere riconoscimenti letterario-culturali, sono un cantautore, un autore di musica rock. “Evviva! Così come Bob Dylan ha ricevuto il Nobel io ricevo il XV premio del Vittoriale a Gardone Riviera È un riconoscimento alla canzone d’autore e “A NOI”, quelli che non sono mai andati a scuola tanto volentieri. (OglioPoNews)

Il rocker si è soffermato a conversare con il pubblico, ricordando anche aneddoti legati alla sua esperienza scolastica: “Ho avuto una passione pazzesca per le canzoni fin da piccolo, ho amato le canzoni e le amo profondamente, ho amato i cantautori e ho imparato da loro il concetto di poesia, perché a scuola non lo avevo proprio compreso bene: bisognava ricordare a memoria, erano cose un pò vecchie. (Il Fatto Quotidiano)

Uno show, e non poteva essere altrimenti, quello che è andato in scena nell’anfiteatro della Casa di D’Annunzio, dove è stato conferito il riconoscimento "al komandante che per il suo viaggio nella vita e nella musica ha inventato la definizione di “supervissuto“, ha costruito un genere, quello del rock italiano, adattando metrica, linguaggio e temi e rompendo ogni schema, ha sempre avuto il coraggio di osare e sfidare il tempo restando fedele a se stesso. (QUOTIDIANO NAZIONALE)