A febbraio in rialzo debito pubblico ed entrate fiscali Agenzia di stampa Italpress

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ROMA (ITALPRESS) – A febbraio il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 22,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.872,4 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia. L’incremento è dovuto al fabbisogno (14,1 miliardi) e all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (8,6 miliardi, a 42,8); vi ha inoltre contribuito l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,3 miliardi). (Italpress)

Se ne è parlato anche su altri media

Una cicogna che porta in bocca un fagotto: questa è l’immagine che campeggia nel volantino della “Festa della nascita” voluta dall’assessore alle politiche per l’infanzia del Comune di Perugia Gianluca Tuteri dello scorso sabato. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Boom di entrate nelle casse dello Stato senza nuove tasse: il trionfo del governo è stato certificato da Bankitalia, secondo cui solo nel mese di febbraio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 39,4 miliardi, in aumento del 13,2% (4,6 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2023. (Liberoquotidiano.it)

Ultim'ora News L’incremento del debito è dovuto al fabbisogno (14,1 miliardi) e all'aumento di quasi 9 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (42,8 miliardi). (Milano Finanza)

Il debito pubblico è aumentato ancora nel mese di febbraio, raggiungendo un livello di 2.872,4 miliardi di euro, con una crescita di altri 22,9 miliardi rispetto al mese precedente. (LA STAMPA Finanza)

L’aumento è dovuto alla voce del fabbisogno e delle liquidità del Tesoro, con il focus interamente sulle amministrazioni centrali. Con i numeri rivisti per il mese di febbraio, il livello di indebitamento italiano si avvicina ai 3.000 miliardi. (Avanti Online)

L’incremento è dovuto al fabbisogno (14,1 miliardi) e all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (8,6 miliardi, a 42,8); vi ha inoltre contribuito l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,3 miliardi). (Agenpress)