Banche italiane e stop a distribuzione dividendi, ecco chi aderisce

Yahoo Finanza ECONOMIA

Perché la Bce e la Banca d’Italia hanno chiesto alle banche di non distribuire dividendi?

Unicredit aderisce allo stop alla distribuzione dei dividendi degli azionisti come richiesto dalla Bce e dalla Banca d’Italia dopo essersi riunita in via straordinaria domenica 29 marzo.

Ed ecco le banche italiane che fino a questo momento hanno aderito alla richiesta della Bce e della Banca d’Italia.

A tal proposito ecco cosa scrive nel suo comunicato la Banca d’Italia. (Yahoo Finanza)

Ne parlano anche altre testate

(askanews) - A Piazza Affari, così come in tutta Europa, seduta in profondo rosso per i titoli bancari dopo la raccomandazione della Bce a tutti gli istituti di non pagare dividendi o effettuare buyback almeno fino a ottobre. (Yahoo Finanza)

Tuttavia, evidenzia l’analista, “quando c’è una limitazione che genera incertezza, in questo caso relativa alla distribuzione dei dividendi nel 2021, i mercati ‘puniscono’ questa incertezza”. (We Wealth)

L'apertura delle contrattazioni ha segnato profondo rosso per tutto il settore con alcune banche come Intesa SanPaolo, BPER e Mediobanca sospese per eccesso di ribasso. In queste due date Francoforte si metteva a sostegno di quelle banche attive nella lotta al pandemia, con misure temporanee di soccorso. (Investire.biz)

Bankitalia, no a dividendi da parte di banche italiane meno significative durante la pandemia. Il Paese è impegnato in uno sforzo collettivo senza precedenti nel contenere la diffusione del Coronavirus, con importanti limitazioni a tutto il sistema economico e produttivo italiano. (Tribuna Economica)

– Banca Mediolanum: 0,55 euro per azione (yield 11,1%) o 405 milioni (420 punti base CET1), CET1 19,5% a fine 2019. – Banca Generali: 1,85 euro per azione (yield 9,9%) o 214 milioni (550 punti base CET1), CET1 14,6% a fine 2019. (Finanza Operativa)

Lo stop consentirà di mantenere nel sistema un totale di 30 miliardi di euro di capitale addizionale.Nei giorni precedenti si era mossa l’Ebf – l’Abi europea – senza però trovare una posizione comune sui dividendi relativi all’esercizio 2019 e lasciando ai singoli istituti la decisione circa l’opportunità o meno di pagare la cedola o rinviare, raccomandando comunque alle oltre 3.500 banche aderenti di congelare l’accumulazione di cedole e i piani di buy-back per il 2020. (PaeseRoma.it)