VIDEO Predappio, in 100 alla cerimonia per i 79 anni dalla morte di Mussolini

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LAPRESSE INTERNO

Non si sono visti saluti romani Poco più di un centinaio i presenti a Predappio (Forlì-Cesena) alla commemorazione in occasione del 79esimo anniversario della morte di Benito Mussolini. I nostalgici hanno sfilato in un breve corteo per le vie della cittadina prima di raggiungere il cimitero monumentale di San Cassiano, dove hanno ricordato Mussolini con alcune preghiere. Non si sono visti saluti romani e il rito del ‘presente’ non è stato effettuato, sostituito da un minuto di silenzio. (LAPRESSE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Domenica a Giulino di Mezzegra, davanti a Villa Belmonte, dove il Duce e Claretta Petacci furono uccisi, e a Dongo, dove il convoglio in fuga fu fermato la mattina del 27 aprile 1945 e dove furono fucilati gli altri gerarchi, è andato in scena il solito siparietto di saluti romani alla chiamata “Presente", da parte di un’ottantina di neofascisti contestati da duecento persone che hanno intonato “Bella Ciao”. (IL GIORNO)

"Come ogni anno anche ieri a Dongo e a Giulino di Mezzegra abbiamo assistito a manifestazioni e celebrazioni di chiaro stampo neofascista, con persone in divisa nera, inquadrati militarmente, che ancora una volta hanno offeso la memoria di quei luoghi. (IL GIORNO)

In privato, alcuni hanno fatto il saluto romano nella cripta La cripta di Benito Mussolini a Predappio, in una immagine di archivio. Foto Ansa (AltaRimini)

Bene, ieri, forse approfittando del Ponte e in mancanza di altre idee, la Braga è andata a Dongo, in provincia di Como, dove il 28 aprile del 1945 furono fucilati sedici gerarchi fascisti e dove, ogni anno, si tengono commemorazioni più o meno storiche dell’evento. (Liberoquotidiano.it)

Un’ottantina di militanti dell’estrema destra hanno omaggiato con saluti romani alla chiamata del “presente”, i 15 tra ministri e gerarchi fascisti che il 28 aprile 1945 nel tentativo di fuggire verso la Svizzera, vennero catturati insieme a Mussolini e fucilati a dai partigiani a Dongo. (Corriere TV)

Un gruppo di alcune decine di militanti di estrema destra a Dongo, sul lago di Como, ha reso omaggio con saluti romani ai 15, tra ministri e gerarchi fascisti, che il 28 aprile 1945 nel tentativo di fuggire verso la Svizzera, vennero catturati insieme a Mussolini e fucilati dai partigiani. (La Stampa)