Assange non sarà estradato, per ora: i giudici inglesi chiedono garanzie agli Usa

Il Dubbio ESTERI

Nuova svolta nel caso di Julian Assange: il giornalista australiano non sarà estradato negli Stati Uniti, per ora. L’Alta Corte di Londra si è infatti pronunciata in favore del cofondatore di WikiLeaks, concedendogli la possibilità di presentare di nuovo appello contro la richiesta avanzata dagli Stati Uniti dove è stato incriminato per spionaggio per 17 capi d’accusa e dove rischia una pena di 175 anni, a meno che entro 3 settimane le autorità Usa non forniscano le rassicurazioni ritenute necessarie dai giudici. (Il Dubbio)

La notizia riportata su altri media

L'Alta Corte di Londra ha stabilito che Julian Assange non sarà, almeno per adesso, estradato negli Stati Uniti, e ha chiesto garanzie al governo americano sul fatto che l'attivista, hacker e giornalista australiano potrà fare affidamento sul Primo Emendamento della Costituzione degli Usa (che protegge la libertà di parola), non sarà pregiudicato durante il processo in ragione della sua nazionalità e che la pena di morte sarà esclusa. (il Dolomiti)

Ma non è nemmeno il peggiore possibile… temevamo l’estradizione, e credo questo verdetto segni un cambiamento, dovuto anche alla persistenza delle campagne per la liberazione di Julian. “So che Stella Moris è amareggiata da questo esito, che non è quello che speravamo. (Il Fatto Quotidiano)

La pubblicazione da parte sua nel 2010 di un cospicuo faldone di documenti diplomatici statunitensi riguardanti le guerre in Iraq e in Af… (La Stampa)

Dopo aver esaminato le critiche a quelle obiezioni, che gli USA dovranno poi depositare entro il 14 maggio. Dopo aver studiato le garanzie per i diritti umani di Assange, che gli USA dovranno presentare entro il 16 aprile; (L'INDIPENDENTE)

Il giornalista australiano dovrà dunque aspettare la prossima udienza, il 20 maggio, per conoscere il suo destino. La caccia al giornalista e caporedattore di WikiLeaks dura da più di 15 anni, reo di aver diffuso documenti pesantissimi sugli affari statunitensi. (Radio Radio)

Nella tarda mattinata di oggi a Londra si conoscerà il destino del giornalista australiano e fondatore di Wikileaks, Julian Assange. I due giudici dell’Alta corte britannica pronunceranno il verdetto, nel quale si chiarirà se sarà riaperto il processo oppure se sarà negato ogni ulteriore ricorso che quindi aprirà la strada all’estradizione negli Stati Uniti (Corriere TV)