Crisi auto, Unrae chiede un fondo di 3 miliardi per il rilancio dell'auto post Covid-19

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Crisi auto, Unrae chiede un fondo di 3 miliardi per il rilancio dell'auto post Covid-19 L'associazione delle Case automobilistiche estere chiede interventi urgenti per salvare il settore. (Luca Lorenzelli - stock.adobe.com). 3' di lettura. L'associazione delle Case automobilistiche estere (Unrae) ha illustrato il “pacchetto” di misure studiato e avanzato al governo italiano per consentire la ripartenza del settore dell'Automotive (che pesa per oltre il 10% sul PIL italiano) al termine della complicata fase di emergenza sanitaria attuale, che porterà inevitabilmente a una crisi economica per l'intero Paese. (Il Sole 24 ORE)

Su altri giornali

In attesa del dato sulle immatricolazioni auto, atteso in serata, secondo le stime di Federauto, il mese di marzo si chiuderà rispetto ad un anno fa, con una flessione di circa l’86%. Concretamente c’è da aspettarsi che fra marzo ed aprile il mercato auto possa perdere 350.000 pezzi ed un possibile calo del 60% su base annua ove dovessero permanere i provvedimenti attualmente in vigore. (Finanzaonline.com)

Sono queste le stime di Federauto - l’associazione di categoria che rappresenta i concessionari – che anticipano i dati del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. (La Gazzetta dello Sport)

La drammatica caduta delle vendite di auto in marzo è interamente dovuta all’emergenza coronavirus e al conseguente blocco della stragrande maggioranza delle attività produttive. (Car Carrozzeria)

"In Edicola", la newsletter di presentazione del numero in uscita in edicola con anteprime e approfondimenti (1 invio/mese). "Quattroruote Flash News", per ricevere ogni giorno notizie, prove e impressioni dal mondo automotive (1 invio/giorno dal lunedi al venerdì). (Quattroruote)

"Le concessionarie e tutte le aziende del settore non hanno più liquidità e non riescono quindi più a gestire il proprio business". L'auto rappresenta il 10 per cento del Pil italiano e il Governo non può permettersi di ignorare il primo contribuente per lo stato". (la Repubblica)

Il Centro Studi Promotor (CSP) rimarca come sia un livello paragonabile a quelli dei primi anni ’60 del secolo scorso quando il processo di motorizzazione di massa nel nostro Paese stava muovendo i primi passi. (Finanzaonline.com)