Perché la Procura di Milano ha chiesto il processo per la ministra Santanchè e cosa succede ora

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La richiesta di rinvio a giudizio era attesa, nell'indagine per truffa aggravata all'Inps: due società del gruppo Visibilia avrebbero messo 13 dipendenti in cassa integrazione Covid senza dirglielo. Nelle prossime settimane, le decisioni dei giudici segneranno il futuro politico della ministra Santanchè. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri giornali

Il giudice della seconda sezione civile davanti al quale si stanno celebrando le udienze nell'ambito della procedura di composizione negoziale della crisi ha concesso i termini a difesa e rinviato l'udienza al prossimo 22 maggio. (ilGiornale.it)

A metà pomeriggio sul tavolo di Giorgia Meloni arriva un dispaccio che ha il sapore di un terremoto politico: la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio, quindi il processo, per Daniela Santanchè e altre due persone, fra cui il compagno Dimitri Kunz. (Quotidiano del Sud)

Da tempo chiediamo le dimissioni di Santanché, perché Meloni tollera simili comportamenti?”. Il fatto stesso che Santanchè non abbia fatto un passo indietro e sia attaccata alla poltrona misura la qualità delle istituzioni da parte di questi personaggi. (Il Fatto Quotidiano)

«Davide Steccanella, avvocato di sinistra, senza furore ideologico». È la descrizione iper-concisa con cui la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha rilanciato un video in cui un insperato “alleato” la difende dopo la richiesta di rinvio a giudizio. (Open)

La Procura di Milano ha infatti ribadito in udienza la richiesta di liquidazione giudiziale per Bioera spa, società di cui la Santanchè è stata presidente fino al febbraio del 2022. Dopo che sabato 3 maggio la Procura di Milano ha richiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Daniela Santanchè per truffa aggravata ai danni dell'Inps, in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione nel periodo Covid, oggi arriva una nuova tegola per la ministra del turismo. (IL GIORNO)

I protagonisti, ovviamente, sono i soliti politici. Ed è un crescendo di ipocrisie e paradossi così sfacciati e palesi che davvero c’è da non crederci. (StrettoWeb)