Quando tutto è possibile: a 50 anni dalla rivoluzione portoghese. Intervista a Giulia Strippoli

Carmilla ESTERI

Di Luca Cangianti Cinquant’anni fa, poco dopo la mezzanotte Rádio Renascença trasmette una canzone: Grândola Vila Morena di José Alfonso. È il segnale a lungo atteso. Il Movimento delle forze armate, costituito da militari progressisti, abbatte una dittatura fascista durata 48 anni e chiede alla popolazione di rimanere a casa. La gente però fa di testa propria e così un colpo di stato che doveva metter fine a una guerra coloniale dispendiosa e priva di speranze di vittoria, si trasforma in una rivoluzione travolgente. (Carmilla)

Ne parlano anche altre fonti

La signora dei garofani ha 91 anni e in questi giorni vive a Alcobaça, nella casa della figlia e della nipote. Celeste Caeiro è entrata nella storia, non solo portoghese, con il semplice gesto di donare un fiore a un soldato il 25 aprile 1974 in piazza Rossio, nel cuore di Lisbona. (Il Fatto Quotidiano)

Questo evento non solo ha rovesciato il dittatore Marcelo Caetano, ma ha anche messo fine a un regime autoritario che aveva dominato il paese per quasi cinquant’anni. La giornata è segnata da numerose celebrazioni ufficiali che si svolgono in diverse parti del paese, riflettendo l’importanza di questa data nella storia portoghese (Tempo Italia)

Nel 1974 l’Europa era ormai uscita dal buio della seconda guerra mondiale e dei regimi totalitari. Solo la penisola iberica restava al palo, isolata dal resto del continente da due governi autoritari di estrema destra sostenuti dagli Usa in chiave anticomunista. (Il Fatto Quotidiano)

Per giunta non quello che sta per iniziare in Svezia ma quello iconico del 1974 che riportò la democrazia in Portogallo. L’Eurovision Song Contest sul TG2. (Eurofestival News)

Nel programma politico il primo punto era la fine delle guerre. Ilfattoquotidiano.it ha intervistato uno dei Capitani che organizzarono il rovesciamento del salazarismo fascista del 25 aprile 1974. (Il Fatto Quotidiano)

Questo romanzo di Marco Ferrari, Alla rivoluzione sulla due cavalli (Laterza, pp. Quello di andata comincia nell’aprile del 1974 in una fascinosa Parigi comunarda in bianco e nero come le pellicole di Francois Truffaut quando due giovani, Victor e Vasco, uno portoghese e l’altro italiano, partono a bordo di una Citroen due cavalli gialla alla volta di Lisbona, inseguendo la storia per vivere come molti altri giovani la Rivoluzione dei garofani. (il manifesto)