“Bravo Enrico”. E poi la Ue mette il report nel cassetto

Il Fatto Quotidiano ESTERI

I toni sono trionfali, come al solito. Le decisioni debolucce, come al solito. Il Consiglio Ue straordinario, l’ultimo prima delle Europee, doveva discutere di un tema che è sul tavolo da quattro anni: come rafforzare il mercato unico e la competitività europea. Ospite d’onore, per così dire, Enrico Letta, che presentava il suo rapporto sul … (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ha raccolto molti consensi e apprezzamenti il rapporto di Enrico Letta sul futuro del mercato unico. Al termine di una settimana di interviste sulla stampa internazionale, conferenze stampa, dichiarazioni, l’ex premier italiano ha esposto il suo lavoro ai leader europei, muovendosi a Palazzo Europa a braccetto con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, come se frequentasse da tempo i palazzi di Bruxelles. (LAPRESSE)

Ed è forse per questo che il Consiglio europeo è durato più del previsto ed è stato «difficile» come ha ammesso al termine il presidente Charles Michel. «È la prima volta che abbiamo una discussione così approfondita sulla competitività e gli investimenti, ma che anche abbiamo preso decisioni sostanziali», ha aggiunto. (Corriere della Sera)

E infatti, non appena è iniziata la discussione al tavolo del Consiglio europeo,… «Il mio report è una cassetta degli attrezzi, ma non è la Bibbia». (La Stampa)

Le criticità del report sulle questioni fiscali Riforme contro la pianificazione fiscale aggressiva nell’Unione europea a maggioranza: non serve l’unanimità all’interno del Consiglio. È quanto sottolinea Enrico Letta nel suo report sul mercato europeo, commissionato dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel. (Italia Oggi)

Il primo giorno del Consiglio è stato dedicato agli affari esteri (Ucraina e Medio Oriente). (Contropiano)

«L’urgenza di questo rapporto nasce dal fatto che tutti i dati dimostrano che cinesi e indiani da una parte e americani dall’altra stanno andando più forte di noi europei, soprattutto innovando di più». (Corriere della Sera)