Attacco in Iran, gli Usa dietro la rinuncia di Israele: cosa hanno promesso

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Secondo fonti egiziane Washington avrebbe accettato il piano israeliano per un’azione militare a Rafah Gli Stati Uniti avrebbero accettato il piano israeliano per un'operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio della rinuncia da parte dello stato ebraico a sferrare un attacco di ampia portata in Iran per rappresaglia contro il raid … (Sbircia la Notizia Magazine)

Ne parlano anche altre fonti

– Non si fermeranno gli attacchi iracheni contro le forze statunitensi, l’obiettivo è spingere la Casa Bianca a ritirare le truppe dall’Iraq. “Quello che è successo è solo l'inizio”, dicono gli sciiti di Hezbollah – sostenuti dall’Iran – dopo il raid di ieri sera: almeno cinque razzi sono stati lanciati dalla città irachena di Zummar contro base militare americana nel nord-est della Siria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Rappresentanti di Tel Aviv e Washington hanno tenuto un incontro per discutere dell'ipotesi di un'operazione delle Idf in città. (ilGiornale.it)

In cambio, ha aggiunto il giornale, il gabinetto di guerra guidato da Benyamin Netanyahu promette di rispondere in modo contenuto all’attacco iraniano di sabato notte così da non trascinare il Medio oriente in una nuova guerra. (il manifesto)

Gli Stati Uniti avrebbero dato il via libera all'offensiva israeliana su Rafah, in cambio di un attacco limitato all'Iran. E per Washington è improbabile la ritorsione di Tel Aviv prima della fine della Pasqua ebraica che comincia lunedì 22 aprile e termina il 29. (Il Sole 24 ORE)

Gli Stati Uniti avrebbero accettato il piano israeliano per un'operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio della rinuncia da parte dello stato ebraico a sferrare un attacco di ampia portata in Iran per rappresaglia contro il raid iraniano a Israele (Adnkronos)

La sostanza è che i militari di Israele sono pronti a far scattare l’operazione di terra nel cuore di Rafah, il rifugio di un milione e mezzo di profughi al sud della Striscia di Gaza. Di mezzo, d’altronde, c’è il rischio di un ulteriore spargimento di sangue. (ilmattino.it)