Petrolio, scorte USA crescono meno delle attese

Il Messaggero ECONOMIA

Secondo l'EIA, divisione del Dipartimento dell'Energia americano, le scorte di petrolio, nella settimana al 21 febbraio 2020, sono salite di 0,5 milioni a 443,3 MBG.

(Teleborsa) - Aumentano meno del previsto le scorte settimanali di greggio in USA.

Il consensus prevedeva un aumento più robusto, ovvero di 2 milioni di barili.

Le riserve strategiche di petrolio restano ferme a 635 MBG.

Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 2,1 milioni a 138,5 MBG, contro le attese che indicavano una discesa di 1,7 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato una variazione negativa di 2,7 milioni a quota 256,4 MBG (il consensus stimava una contrazione di 2,2 milioni). (Il Messaggero)

Su altri giornali

Il prezzo del petrolio ha bruciato più di 4 punti percentuali nel corso della giornata, ma oggi le cose sono nuovamente cambiate. Il prezzo del petrolio è tornato a scambiare in lieve rialzo dopo i terribili rossi registrati nella giornata di ieri, lunedì 24 febbraio. (Money.it)

Poco dopo la diffusione dei dati, per acquistare un barile di WTI servono 50,05 dollari, +0,3% rispetto al dato precedente. Lo ha annunciato l’EIA (Energy Information Administration), la divisione statistica del Dipartimento dell’Energia statunitense. (Money.it)

È comunque probabile che i consumi energetici della Cina, benché crollati a causa del virus, si riprenderanno in fretta una volta passata l’emergenza. E nessuno degli altri Paesi colpiti dal contagio pesa quanto Pechino sul mercato: l’Italia ad esempio rappresenta poco più dell’1% della domanda petrolifera globale. (Il Sole 24 ORE)

Nella seduta di ieri, le quotazioni del petrolio WTI hanno subito un netto deprezzamento, riportandosi a ridosso del supporto a 50,64 dollari al barile, ereditato dai lows del 15 gennaio 2019, dove è iniziata una lieve ripresa. (Money.it)

Poi è toccato anche agli Stati Uniti, che hanno iniziato a temere la diffusione dell’epidemia nonostante i casi accertati siano risultati poco più di 50. Il prezzo del petrolio ha comunque reagito negativamente e ha lasciato sul campo più del singolo punto percentuale. (Money.it)

Le quotazioni del petrolio sono schizzate ieri ai massimi dalla fine del 2012, cioè da oltre 7 anni. Per contro, il prezzo del petrolio è crollato nelle contrattazioni internazionali, con il Brent a perdere oltre il 4%, scendendo sotto i 56 dollari al barile, -15% da inizio anno. (InvestireOggi.it)