Vino, l'esercito dei 27 che incassano più di 100 milioni

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Il vino è ancora un affare. Lo dimostrano le cifre del fatturato del settore e il numero di aziende italiane che hanno superato i 100 milioni di incassi e si trovano al vertice della classifica delle cantine più grandi d’Italia. Dopo anni di crescita senza limiti per la prima volta il numero delle big è rimasto invariato a quota 27. Si tratta di un risultato che è in sintonia con l’andamento del mercato vitivinicolo, che ha chiuso i conti con una flessione del 2% per in giro d’affari complessivo di 14,1 miliardi di euro, secondo le stime fornite dall’Osservatorio Uiv (Economy Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

Dato per scontato che Toscana, Piemonte e Veneto si confermano le primatiste assolute dell'export di vino italiano, del quale coprono da sole due terzi, c'è anche da registrare che mentre l'export del vino italiano nel suo complesso ha registrato lo scorso anno una flessione dello 0,8 per cento, l'Emilia Romagna è andata in controtendenza e ha messo a segno invece un più 3 per cento, pari a un valore incrementale di 446 milioni di euro. (voce.it)

Una serata tra soci, amici, produttori. Così The Wine Net Italian Co-op Excellence - la prima rete d’imprese nata per la promozione della cooperazione vitivinicola italiana – ha analizzato la situazione attuale e le prospettive dei mercati del vino coinvolgendo nell’incontro i presidenti delle cooperative della rete, l’enologo Riccardo Cotarella e il consulente d’impresa Luca Castagnetti. (la Repubblica)

L’export di vino italiano nel 2023 ha subito un leggero rallentamento, con una diminuzione più marcata per i vini fermi (-3%) e un aumento per gli spumanti (+3,3%). Le prime tre regioni esportatrici rimangono Veneto, Piemonte e Toscana, ma con dati inferiori rispetto all’anno precedente. (FIRSTonline)

Un anno complesso il 2023 per il settore del vino, con un calo nelle importazioni a livello mondiale legate a ragioni sia di carattere congiunturale che strutturale. Dalla riduzione degli acquisti di vino rosso, alla minor propensione al consumo da parte delle giovani generazioni, fino a una maggior attenzione al contenuto di alcol e un orientamento delle preferenze verso vini più leggeri. (Tvqui)

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Per il settore del vino, con un calo nelle importazioni a livello mondiale legate a ragioni sia di carattere congiunturale che strutturale. (gonews)