Licenziamenti 2.0: Better manda a casa 900 lavoratori in una riunione su Zoom

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La vicenda che sta facendo discutere in queste ore per il modo in cui è stato comunicato il licenziamento di 900 lavoratori riguarda Better, colosso statunitense dei mutui online.

Il CFO di Better, Kevin Ryan, ha provato a smussare la vicenda mediatica dichiarando a CNN Business: Dover licenziare qualcuno è devastante, soprattutto in questo periodo dell'anno

Più che di lavoro a distanza si deve parlare, purtroppo, di perdita del lavoro a distanza. (HDblog)

Ne parlano anche altri giornali

Ai lavoratori silurati dovrebbe essere arrivata, a stretto giro, una comunicazione formale dell’ufficio risorse umane “Se siete in linea in questa chiamata, fate parte del gruppo sfortunato che sta per essere licenziato. (Basilicata24)

"Se siete in linea in questa chiamata, fate parte del gruppo sfortunato che sta per essere licenziato. La Cnn ricostruisce l'episodio dopo aver visionato la registrazione del meeting. (Adnkronos)

L’ultima volta che è capitato, ho pianto» Una doccia gelata a pochi giorni dal Natale che riguarda il 9 per cento della forza lavoro della società americana: «Se sei in questa chiamata, fai parte dello sfortunato gruppo che verrà licenziato – ha detto il manager – Il tuo lavoro termina con effetto immediato». (Open)

Il vostro lavoro qui termina immediatamente», la comunicazione brutale. Ed è accaduto a 900 dipendenti che su Zoom si sono sentiti dire da Vishal Garg, Ceo di una società immobiliare, questo messaggio: «Benvenuti alla riunione: siete tutti licenziati». (Leggo.it)

Vishal Garg ha annunciato che l’azienda lascerà a casa poco prima delle feste di fine anno circa il 9% della sua forza lavoro e lo ha fatto con una chiamata di gruppo in remoto. «Se siete in questa chiamata, fate parte dello sfortunato gruppo che viene licenziato», ha detto Garg secondo una registrazione diffusa dalla CNN. (Corriere del Ticino)

(LaPresse) – La procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio per la titolare della ditta, Luana Coppini, per il marito Daniele Faggi, ritenuto il titolare di fatto, e per il tecnico manutentore esterno dell’azienda, Mario Cusimano, tutti accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche, nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente che il 3 maggio scorso costò la vita a Luana D’Orazio, l’operaia 22enne di Agliana (Pistoia), madre di un bimbo di 5 anni, rimasta schiacciata dal macchinario a cui stava lavorando nell’azienda tessile di Montemurlo (Prato) ‘Orditura Luana’ dove era stata assunta come apprendista due anni prima (LaPresse)