Editoriale | Lo sguardo (attento) dal ponte

Corriere della Sera ECONOMIA

Nel rispetto delle famiglie e del dolore di una città, sarebbe preferibile non vi fosse un’altra inutile passerella.

L’articolo 35 dell’ultimo decreto Mille proroghe del dicembre scorso, ha ridotto da 23 a 7 miliardi l’eventuale risarcimento in caso di revoca.

Autostrade per l’Italia (Aspi) ha formalizzato l’ultima proposta al governo per scongiurare la revoca della concessione.

Nei primi giorni di agosto, a quasi due anni dal crollo che causò 43 vittime, verrà inaugurato a Genova il nuovo ponte sul Polcevera (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Intanto la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha convocato Aspi, Autostrade per l'Italia, al Mit nel pomeriggio. Conte: "Decisione importante che porteremo in Cdm" leggi anche Ponte Genova, cosa succede e cosa farà il governo con Aspi Secondo Conte gli inadempimenti di Aspi "sono oggettivi, molteplici e conclamati. (Sky Tg24 )

Il termine entro cui deve essere presentata l’offerta è “entro questo fine settimana”, spiega il presidente del Consiglio. In caso contrario, come annunciato dal premier Giuseppe Conte, si attiverà la procedura di revoca. (Il Riformista)

Il piano del governo. Per Autostrade, l’unico modo di evitare la revoca sarebbe quello di accettare un pacchetto di clausole stabilito dall’esecutivo. «C’è una procedura di revoca avviata nei confronti di Autostrade e ci sono tutti i presupposti per portarla avanti – ha chiosato Conte -. (Open)

Ponte Morandi. Il ‘rischio’ di un accordo tra il Mit e Autostrade. L’ultimatum di Conte evidentemente agita il Movimento 5 Stelle. Il premier Giuseppe Conte lancia l’ultimatum ad Autostrade: “Faccia una proposta o si completa il procedimento per la revoca delle concessioni”. (News Mondo)

Uno schiaffo ad Aspi che, con la sentenza, vede la sua posizione contrattuale nei confronti del governo indebolita. Il ponte di Genova ricostruito dopo il crollo “va al concessionario”, ovvero ad Autostrade per l’Italia (Aspi) controllata dalla holding Atlantia che fa capo a sua volta ai Benetton. (Finanzaonline.com)

E’ quanto anticipa il Sole 24 Ore scrivendo che i Benetton sono pronti a diluire la loro partecipazione, a patto che la discesa di Atlantia, controllata di Edizione (dei Benetton) e a sua volta primo azionista di Aspi con l’88% del capitale, “avvenga secondo uno schema preciso: innanzitutto mettendo in pista un aumento di capitale; inoltre che il socio o i soci che eventualmente faranno capolino nell’azionariato abbiano le spalle finanziariamente larghe e infine che ci sia piena condivisione rispetto all’ambizioso piano di investimenti da 14 miliardi messo a punto da Autostrade, o quantomeno che ci sia accordo unanime sulla necessità di dare una forte spinta agli interventi sulla rete”. (Finanzaonline.com)