Aifa: sono 100 i decessi segnalati, uno ha nesso con vaccino

Rai News SALUTE

Non sono segnalati decessi a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche importanti, mentre spesso sono riportati eventi cardiovascolari in pazienti con storia clinica di patologie pregresse o fattori di rischio cardiovascolari.

Il tempo tra la somministrazione del vaccino e il decesso varia da due ore fino ad un massimo di 28 giorni.In 74 casi il decesso è avvenuto dopo la prima dose, in 25 casi dopo la seconda. (Rai News)

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Ma su 100 segnalazioni, solo unc aso davvero si può ricondurre con certezza al momento vaccinale. I casi fatali segnalati, si evidenzia nel rapporto, sono 76 per il vaccino Pfizer-Comirnaty (tasso su 100mila dosi 1,1), 12 per il vaccino Moderna (tasso 2,8), 12 per il vaccino AstraZeneca (tasso 0,7). (Primocanale)

Vaccino Covid e reazioni avverse: quanti casi in Italia e quali gli effetti collaterali? Le segnalazioni relative al vaccino Moderna rappresentano invece il 2% del totale e sono proporzionali al numero più limitato di dosi somministrate (5%)" (Adnkronos)

Le segnalazioni gravi corrispondono “al 7,1% del totale, con un tasso di 36 eventi gravi ogni 100 mila dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione”. (Imola Oggi)

Lo dice il presidente Massimiliano Fedriga sottolineando che il governo potrà contare sulla “massima collaborazione da parte delle Regioni”. Cinema, teatri e spettacoli. In particolare, nella bozza che sarà sottoposta all’attenzione del Governo e del CTS. (Quotidiano online)

Il tasso generale di segnalazione per i decessi è pari a 1,1 casi ogni 100mila dosi di vaccino somministrate. I dati. Nei tre mesi in esame, sono 76 i decessi segnalati dopo la vaccinazione con Pfizer, 12 con il vaccino Moderna e 12 con quello AstraZeneca. (Tiscali Notizie)

In 74 casi il decesso è avvenuto dopo la prima dose, in 25 casi dopo la seconda. Il 53,9% dei casi di decesso segnalati, si legge nel rapporto dell’Aifa, riguarda donne e il 42,2% uomini (l’informazione sul sesso non è presente nel 3,9%dei casi). (Imola Oggi)