Piazza Affari in denaro con le altre borse europee

QuiFinanza ECONOMIA

Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Maire Tecnimont (+5,62%), FILA (+5,29%), Banca Popolare di Sondrio (+4,79%) e Aeroporto di Bologna (+4,50%).

In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Leonardo (+5,72%), BPER (+4,87%), STMicroelectronics (+4,63%) e Ferragamo (+4,37%).

In denaro il FTSE Italia Mid Cap (+1,43%), come il FTSE Italia Star (1,0%).

Lo Spread tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +199 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all’1,55%. (QuiFinanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Secondo l'emittente tedesca N-Tv la proposta della Commissione Europea sul Recovery Fund potrebbe arrivare a 750 miliardi di euro, di cui 500 miliardi di contributi a fondo perduto finanziati da obbligazioni emesse dall'Ue a titolo comune. (Milano Finanza)

Si tratta di un piano da 750 miliardi di euro, superiore, dunque, al fondo della proposta franco-tedesca per 500 miliardi di euro. L’Italia dovrebbe aggiudicarsi la fetta più grande della torta: 172,7 miliardi di euro, suddivisi in 81,807 miliardi di aiuti e 90,938 miliardi di prestiti. (Finanzaonline.com)

Le azioni del club bianconero lasceranno il principale listino della Borsa italiana, che raccoglie le 40 società a maggiore capitalizzazione in Italia. Sono passati circa dodici mesi dall’ingresso della Juventus nel’Ftse Mib, che ora si prepara a lasciare. (ilBianconero)

Alle 11.30 il FTSEMib registrava un progresso dell’1,41% a 18.162 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 18.051 punti e un massimo di 18.235 punti. Variazioni positive anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,45%) e per il FTSE Italia Star (+2,05%). (SoldiOnline.it)

CAPITALIZZAZIONE IN CALO - La scelta è dovuta alla variazione della capitalizzazione della società. Circa dodici mesi dopo l’ingresso, il titolo della Juventus si prepara a lasciare l’Ftse Mib. (Calciomercato.com)

Per la Borsa di Milano molto probabilmente ieri è stata la giornata della svolta. L’Italia potrà chiedere fino a 173 miliardi di euro, di cui 82 a fondo perduto e 91 miliardi sotto forma di prestito. Banche a Milano in spolvero. (Proiezioni di Borsa)