Mescolare i vaccini anti Covid provoca effetti collaterali peggiori e più frequenti, afferma uno studio

Business Insider Italia ECONOMIA

È possibile che le reazioni alla miscelazione dei vaccini siano più gravi nei gruppi più giovani, che generalmente ottengono più effetti collaterali, ha continuato Snape

I sintomi sono scomparsi entro 48 ore, ha detto Snape.

La pratica di mescolare i vaccini AstraZeneca e Pfizer è stata collegata a più effetti collaterali, ha scoperto uno studio di Oxford.

Ecco alcune delle reazioni riportate dopo la seconda dose del vaccino:. (Business Insider Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

La maggior parte dei casi di trombosi finora segnalati «si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni» ed «entro due settimane dalla prima dose», mentre l’incidenza dei casi sospetti dopo la seconda dose «è limitata». (ilmessaggero.it)

Può evitare la seconda dose chi ha già avuto Covid19 o chi ha avuto gravi effetti collaterali dopo la prima. E ancora: “Seconda dose di Astra alle donne under 60, che fare? (Tecnica della Scuola)

Salvini è accusato di avere tenuto, nel luglio del 2019, per diversi giorni, 131 migranti a bordo dalla nave della Guardia costiera 'Gregoretti'. Perché, secondo l'accusa, trattenere a bordo i migranti per 5 giorni "non fu un atto illegittimo". (Yahoo Notizie)

Sarebbe meglio pensare a questo metodo come ultima chance", afferma all'Adnkronos Salute il responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata. Minelli: "Molte incognite". Boccia le ipotesi di utilizzo di un mix di vaccini anti Covid l'immunologo Mauro Minelli. (Adnkronos)

La maggior parte dei casi di trombosi finora segnalati «si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni» ed «entro due settimane dalla prima dose», mentre l’incidenza dei casi sospetti dopo la seconda dose «è limitata». (ilmessaggero.it)

Al Centro-sud il 66,5% delle scorte AstraZeneca in frigo. Nel Mezzogiorno la diffidenza verso AstraZeneca continua a essere più diffusa rispetto al resto del territorio italiano, soprattutto in Sicilia (61% di dosi inoculate rispetto a quelle ricevute), Basilicata (66%) e Calabria (70%). (Il Sole 24 ORE)