Rai, canone anche per smartphone e tablet: la possibile novità

QuiFinanza ECONOMIA

Un calo del 22% in tredici anni riconducibile secondo l’ad “alla riduzione delle entrate pubblicitarie, per 609.8 milioni di euro, e di altre entrate commerciali”.

È la proposta avanzata dall’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, alla Commissione di vigilanza, per cercare di rimediare alla crisi di ricavi nella quale versa la televisione pubblica.

Far pagare il canone Rai non soltanto per sugli apparecchi televisivi, ma estenderlo anche a smartphone e tablet. (QuiFinanza)

Su altre fonti

L’amministratore delegato del gruppo Rai ha avanzato in commissione di vigilanza una richiesta quantomai originale. In sostanza, anche se non si possiede un apparecchio televisivo, si dovrà pagare il canone anche semplicemente per il fatto di possedere uno smartphone. (iLoveTrading)

Inoltre, Fuortes spiega che il canone RAI risulta zavorrato dalle maggiori trattenute tramite la tassa di concessione, ragione per cui solo l’86% di quanto pagato dagli utenti arriva nelle casse aziendali. (InvestireOggi.it)

LEGGI ANCHE > > > Canone Rai, soglia in impennata in Europa: si rischia l’aumento? In sostanza, almeno per il momento, il Canone Rai si applica in merito a un apparecchio televisivo “in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare” (ContoCorrenteOnline.it)

Non resta quindi che attendere e vedere se il pagamento del Canone Rai verrà o meno esteso anche ai dispositivi mobile Al fine di poter vedere i vari canali, però, bisogna necessariamente pagare il canone Rai. (ContoCorrenteOnline.it)

Secondo l’esponente del vertice è doverosa la messa in discussione dell’attuale regime di riscossione del canone, addebitato abitualmente nelle bollette delle utenze dei cittadini. La scelta presa all’epoca ha permesso di arginare le casse in rosso dell’azienda, e recuperare i crediti legati all’evasione. (Tech Meteoweek.com)

La proposta è accompagnata da altre 3 modifiche che permetterebbero, secondo l’amministratore delegato della RAI, di aumentare gli introiti della società. L’evoluzione della tecnologia ha portato molti a credere che quello che chiamiamo abbonamento alla RAI serva effettivamente a pagare la RAI ma non è così (Consumatore.com)