Freccia Vallone 2024, vince la sorpresa Williams. L'ordine d'arrivo

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La Freccia-Vallone 2024 propone una startlist priva di diversi pezzi da novanta, tra cui il vincitore in carica Tadej Pogacar, ma anche delle difficoltà inattese per essere a primavera inoltrata: il gruppo, in particolare nella prima parte di gara, deve fare i conti con vento, pioggia e anche neve, fattori che contribuiscono a tagliare via viafuori dai giochi altri potenziali protagonisti. La seconda tappa del Trittico delle Ardenne diventa quindi il terreno perfetto per una sorpresa e infatti a vincere è Stephen Williams, un nome sconosciuto ai più ma non a coloro che già avevano annotato le vittorie del Giro di Croazia 2021 e del Tour Down Under 2024. (Quotidiano Sportivo)

Ne parlano anche altri media

Mattias Skjelmose ha una crisi di ipotermia durante la Freccia-Vallone: la Lidl-Trek ha confermato che il ciclista danese sta meglio ma le immagini che hanno mostrato le sue condizioni nel corso della gara sono agghiaccianti. (Fanpage.it)

Stephen Williams ha vinto l’edizione numero 88 della Freccia Vallone, da Charleroy al Muro di Huy (198 km), quest’ultimo affrontato per quattro volte compresa l’ascesa finale. (La Gazzetta dello Sport)

Il nativo di Aberystwyth mette tutti quanti in riga nell'ultimo passaggio sul Mur de Huy, a 300 metri dall'arrivo , concludendo a braccia alzate una giornata da tregenda . La Freccia Vallone parla britannico, per la prima volta nelle sua storia. (Eurosport IT)

8 GODON Dorian Decathlon AG2R La Mondiale Team 0:10 1 WILLIAMS Stephen Israel – Premier Tech 4:40:24 (OA Sport)

Vincere oggi la Freccia Vallone era un’impresa veramente difficile, perché il clima ha reso la corsa ancora più dura e le immagini dei corridori che si sono fermati per ipotermia hanno reso l’idea delle difficoltà di giornata. (TUTTOBICIWEB.it)

Il gruppo di 176 ciclisti ha dovuto fare i conti con il maltempo: pioggia e temperature estremamente rigide hanno messo a durissima prova il plotone lungo i 198,6 km tra Charleroi e il Muro di Huy, oltre naturalmente alle difficoltà altimetriche (su tutte la micidiale asperità che ha deciso la gara nell’ultimo chilometro e mezzo). (OA Sport)