Associazioni Pro Vita nei consultori, Manfredonia (Acli): Sono previste dalla legge 194, il Governo lavori per promuovere politiche familiari credibili

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L’articolo 2 della legge 194/1978 recita: “I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, spiega: “Alla luce di ciò, e pur avendo chiaro che il rischio di una strumentalizzazione è sempre in agguato, appare difficile considerare l’emendamento della maggioranza che permette “la collaborazione con i consultori di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel campo del sostegno alla maternità”, sul quale il Governo ha posto la fiducia, come un attentato al diritto di aborto, che peraltro nel nostro Paese non esiste, perché non è questo lo spirito della legge 194. (Acli)

Se ne è parlato anche su altre testate

Costringere la donna che vuole ricorrere all’interruzione di gravidanza a mettersi in lista d’attesa o peggio ancora a mettersi in viaggio per un’altra città o regione a causa della presenza medici obiettori. (La Stampa)

“Un attacco inaccettabile a un diritto che è già svilito, perché molte donne non riescono ad esigere questo diritto in alcune regioni governate dalla destra e da Fratelli d’Italia”. Lo ha detto a LaPresse il senatore Pd Alessandro Zan, rispondendo alle domande sull’emendamento presentato dal parlamentare di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola nella discussione sul decreto Pnrr. (LAPRESSE)

Mentre il Parlamento europeo, preoccupato da quanto avviene in molti Stati membri, tra cui l’Italia, e ispirato dall’espressa introduzione nella Costituzione francese, approva la Risoluzione per l’Inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, il nostro governo esprime tutta la sua distanza dai valori comuni europei con un nuovo attacco all’autonomia riproduttiva delle donne. (il manifesto)

In fondo era soltanto questione di tempo e l’attacco del Governo alla legge 194 è diventato palese, evidente, frontale. Smentendo così i proclami di inizio legislatura con i quali la premier Meloni e la ministra Roccella affermavano: “Basta bugie, non toccheremo la legge sull’aborto”. (la Repubblica)

Se così fosse, allora dovremmo trarre la conclusione che la stessa Legge 194 che contiene norme in primis “sulla tutela sociale della maternità” e poi “sull’interruzione volontaria della gravidanza”, compie lo stesso misfatto. (Avvenire)

Il Partito Democratico e il Movimento 5Stelle hanno contestato l’iniziativa dicendo che rappresenta un attacco alla legge 194, quella che, dal 1978, regola il diritto all’aborto. (Corriere)