Sanità, Istat: “Salgono a 4,5 milioni i cittadini che hanno rinunciato a curarsi per liste d’attesa eccessive o problemi economici”

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Passata la pandemia, in Italia la speranza di vita ha recuperato terreno toccando nel 2023 gli 83,1 anni. Molto vicino al livello del 2019, 83,2. Ma l’evoluzione positiva rischia di interrompersi se non si invertirà la rotta rispetto al declino del Servizio sanitario nazionale. Oggi un nuovo allarme – dopo l’appello di un gruppo di medici e scienziati preoccupati per la crisi della sanità pubblica – arriva dall’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat, secondo cui nel 2023 sono circa 4,5 milioni i cittadini che hanno dovuto rinunciare a visite mediche o accertamenti diagnostici per problemi economici, di liste di attesa o difficoltà di accesso. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Liste di attesa infinite, visite specialistiche rimandate anche per mancanza di soldi, milioni di persone che rinunciano a esami e accertamenti medici. (Corriere Romagna)

Il quadro emerge dal capitolo dedicato alla sanità all’interno del rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) relativo all’anno 2023, diffuso pochi giorni fa dall’Istat. (Cuneodice.it)

ANCONA Nel 2023 quasi 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi pur avendone bisogno, soprattutto a causa delle liste d’attesa andate fuori controllo. Uno tsunami sanitario che travolge anche le Marche, finite sul podio delle regioni peggiori d’Italia in questo fenomeno: ci guadagniamo la poco onorevole medaglia di bronzo, arrivando terzi dopo Sardegna e Lazio. (corriereadriatico.it)

Rinuncia alle cure, in Toscana grande sforzo organizzativo per contenere il fenomeno

, probabilmente per recupero delle prestazioni sanitarie differite per il Covid-19 e difficoltà a riorganizzare efficacemente l’assistenza sanitaria. Il dato emerge dall’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat, l’Istituto centrale di statistica. (RIFday)

La componente della segreteria dei pensionati Cgil “La manifestazione nazionale indetta a Roma il 20 Aprile dalla CGIL, unitamente alla UIL, vedrà tra le tematiche trattate la “sanità pubblica”. Un comparto sempre più in affanno, a scapito dei cittadini. (Livesicilia.it)

Si tratta di un dato superiore a quelli del 2022 e del 2019 – prima e dopo la pandemia dunque – che cresce con l’aumentare dell’età e registra un picco tra i 55 e i 59 anni. Il fenomeno riguarda tutte le Regioni italiane, tanto che l’adeguata gestione della relazione fra domanda e offerta di servizi sanitari rappresenta ormai una delle principali sfide che le Regioni si trovano ad affrontare per garantire accesso alle cure e assistenza ai cittadini. (RIFday)