Cina: vendite auto in calo del 92% a causa del coronavirus

QN Motori ECONOMIA

“Pochissime concessionarie hanno aperto nelle prime settimane di febbraio”, dicono dalla CPCA, “e hanno avuto un traffico di clienti molto limitato”.

Come ben si sa, in Cina è in corso una pesante quarantena, anche spontanea: gli oltre 2.200 decessi nel Paese causati dal coronavirus spiegano molto bene l’entità dell’emergenza.

Lo rivelano i dati raccolti dalla China Passenger Car Association (CPCA), la quale indica come causa principale la pesante epidemia di coronavirus che si è scatenata proprio in Cina. (QN Motori)

Ne parlano anche altri giornali

Anche se al momento non esistono dati precisi, gli analisti stimano che il coronavirus farà diminuire le vendite in Cina del 10% nei primi sei mesi del 2020, con un potenziale recupero - decrescita del 5% - sul complesso dei 12 mesi. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Nei primi 16 giorni di febbraio - secondo le statistiche della China Passenger Car Association (CPCA) - il calo delle immatricolazioni è stato infatti del 92% e addirittura nella prima settimana il 96% con sole 811 vendite in tutto al Cina (Il Messaggero)

La China Passenger Car Association (Cpca) ha reso noto che vendite di autovetture in Cina sono crollate del 92% su base annua nella prima metà di febbraio a causa dell’epidemia di coronavirus che ha paralizzato le attività produttive ed economiche in tutto il paese. (Investire Oggi)

Come riporta Bloomberg il coronavirus ha tenuto gli acquirenti lontani dagli showroom con risultati disastrosi. Facebook. Twitter. LinkedIn. Gmail. Pinterest. . Shares. Le vendite di auto della Cina sono precipitate del 92% durante le prime due settimane di febbraio. (Autoprove.it)

La produzione di auto della Cina, di gran lunga il maggior produttore al mondo, è scivolata su numeri che non si vedevano dai tempi della Rivoluzione Culturale. Quando il possesso di un auto prerogativa degli alti gradi della nomenklatura maoista. (Il Cirotano)

L’effetto del coronavirus sull’industria dell’auto in Cina sta assumendo dimensioni più che preoccupanti, con il blocco imposto dal Governo centrale alla riapertura delle fabbriche nella regione dello Hubei. (Corriere Quotidiano)