Quanto vale "Giorgia", che guaio per Schlein e Berlinguer: quindi, oggi...

ilGiornale.it INTERNO

Tutti parlano della scelta di Meloni di farsi indicare solo col nome di “Giorgia”. Basta questo a confermare che è stata una mossa elettoralmente perfetta. Pensate alla povera Schlein: quando ha annunciato la sua candidatura, s’è vista subito rovinare la festa prima da chi non l’ha voluta capolista ovunque e poi da chi le ha impedito di mettere il suo nome sul simbolo. Giorgia contro Schlein è la battaglia tra un leader forte e un segretario debole. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, parlando della corsa del suo partito verso le europee: "Io sono qui per cambiare il Pd e il Paese e non mi fermo". (Fanpage.it)

Già, "scrivete Giorgia" ha mandato ai matti la sinistra. Si parla della mossa di Giorgia Meloni, candidata alle Europee, che ha invitato gli elettori a scrivere semplicemente "Giorgia" sulla scheda per esprimere la preferenza, possibilità su cui è arrivato l'ok del Viminale. (Liberoquotidiano.it)

Eppure fino ad ora la sua narrazione ha funzionato, e stando ai sondaggi funzionerà anche alle prossime europee. Ma se la “ex ragazza della Garbatella” non è un gigante, quali sono le ragioni del suo brillare nel firmamento (si fa per dire eh!) della politica italiana? (tviweb)

Che ne è stato del dibattito faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein? Doveva essere il piatto forte della campagna elettorale, ma se ne sono quasi perse le tracce. Si parlava di aprile, ora siamo arrivati a maggio e incombe la spada di Damocle della par condicio. (la Repubblica)

"Ci sarà, non ho mai cambiato idea su questo. Alla fine dei conti chi come me non intende personalizzare questa sfida è interessato a capire cosa ci stiamo candidando a fare in Europa. (Tiscali Notizie)

Non c'è un'idea, una visione dell'Europa che serve all'Italia". Roma, 30 apr. (Tiscali Notizie)