25 Aprile, un vergognoso diktat: veto palestinese agli ebrei nel corteo

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Francesco Storace 20 aprile 2024 Ciak si gira. Un gran brutto film nelle piazze del 25 aprile. Perché soffia impetuoso il vento antisemita, l’odio antiebraico approfitterà di quella data per manifestare nel nome dell’egemonia. E negano il valore divisivo di quella giornata. Ieri si sono fatti sentire minacciosi i cosiddetti studenti palestinesi, quelli che la guerra – perora verbale, fortunatamente, anche se con eccezioni disgustose – la portano qui. (Liberoquotidiano.it)

Su altri giornali

«Sono assolutamente contrario alla decisione del consiglio della Comunità Ebraica di non partecipare». (Corriere Milano)

Questo l'osceno spettacolo che rischiamo di vedere in una celebrazione della Liberazione che è egemonizzata non solo e non tanto dalla sinistra, ma da piccole forze settarie ed estremiste della sinistra, impegnate in una battaglia cieca contro la destra, qualunque essa sia e ovunque si trovi. (ilGiornale.it)

Ogni 25 aprile a Milano si verificano contestazioni, da parte degli attivisti di sinistra anti-israeliani, contro i manifestanti che partecipano al corteo per la festa della Liberazione con le insegne della Brigata Ebraica, una formazione di combattenti sionisti che partecipò alla campagna d’Italia contro le armate del Terzo Reich e i loro alleati fascisti al fianco delle forze anglo-americane. (Corriere Milano)

Lo dice all'ANSA, Maya Issa, la presidente del Movimento degli studenti palestinesi. È in corso un genocidio in Palestina, quindi non permetteremo che sia esposto e associato alla Resistenza nessun simbolo sionista". (Il Messaggero Veneto)

Una diatriba che rischia di portare ad una frattura certificata con la mancata presenza del gonfalone della Comunità ebraica durante il corteo. Di Lorenzo Agnelli | 19 Aprile 2024 alle 17:30 (RadioSienaTv)

Che, a dispetto delle frizioni delle ultime settimane, ci sarà. Una «scelta individuale» che non deve scalfire l’auspicio di un 25 Aprile «molto partecipato» e che veda l’«importante» presenza della Brigata ebraica. (La Repubblica)