Twitter cerca i responsabili del codice sorgente in rete

macitynet.it ECONOMIA

Secondo il New York Times, parti del codice sorgente di Twitter sono state recentemente divulgate online tramite GitHub, poi rimosse dopo una richiesta DMCA presentata dalla piattaforma di social media di proprietà di Elon Musk. La richiesta, pubblicata online da GitHub, ha evidenziato che le informazioni trapelate includevano codice sorgente proprietario e strumenti interni utilizzati da Twitter. Il codice sorgente potrebbe essere stato pubblico per diversi mesi prima della rimozione, come indicato dal profilo GitHub associato alla richiesta di rimozione DMCA. (macitynet.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’ultimo giorno prima dell’annuncio dell’operazione il gruppo valeva in borsa una trentina di miliardi. Una volta fuori dal listino è diventato più difficile avere costantemente il polso delle condizioni della società e degli effetti che stavano avendo le molte e drastiche decisioni di Musk. (Il Fatto Quotidiano)

Questa volta ha mantenuto la promessa. Elon Musk aveva annunciato la pubblicazione del codice sorgente di Twitter, e così ha fatto. Elon Musk ha pubblicato il codice sorgente di Twitter: “Scoprirete cose imbarazzanti” Il Ceo ha deciso di mostrare l’architettura profonda della piattaforma, potrebbe essere utile per capire se Twitter è stato davvero modificato per rendere Musk più visibile. (Fanpage)

Su GitHub sono presenti due repository. Twitter svela l’algoritmo dei suggerimenti (Punto Informatico)

Comprato lo scorso ottobre per 44 miliardi di dollari, oggi il social network varrebbe meno della metà. (Milano Finanza)

Non devono essere state giornate facili nel quartier generale di Twitter. Non lo sono, per la verità, da quando Elon Musk s’è insediato in qualità di padre-padrone del gruppo e ha iniziato a sferzare licenziamenti a destra e a manca. (Start Magazine)

Elon Musk, l’eccentrico miliardario proprietario di Tesla e SpaceX, ha fatto scalpore quando ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari nell’ottobre del 2022. Sei mesi dopo, però, sembra che l’entusiasmo sia scemato: secondo un memo interno trapelato sul New York Times, Musk ha ammesso che la società di social media ora vale meno della metà di quanto ha pagato. (Wall Street Italia)