Gazprom non vende più gas all’Europa: perde 7 miliardi nel 2023, primo “rosso” in 24 anni

la Repubblica ECONOMIA

ROMA – Il qualche modo si può dire che l’Europa abbia vinto la guerra del gas con la Russia. Gazprom, il colosso energetico controllato direttamente dal Cremlino, ha annunciato di aver chiuso il 2023 con il primo bilancio in rosso da 24 anni a questa parte. A causa del crollo delle vendite di gas ai paesi dell’Unione Europea, ha avuto un risultato negativo per 6,7 miliardi di dollari. Quanto acca… (la Repubblica)

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Quella cattiva è che il monopolista del metano russo Gazprom, per la prima volta nella sua storia, ha chiuso il bilancio in perdita. Vladimir Putin deve fare i conti con due notizie, una buona e una cattiva. (L'HuffPost)

Tra i vincitori di fatto della rubrica dedicata “alle ultime parole famose” un posto d’onore spetta per esempio alla giornalista di Repubblica Carlotta Scozzari che 14 marzo 2022 titolava “La Russia ha un mese per salvarsi ma il default è ormai a un passo”. (ByoBlu)

Il gigante energetico russo Gazprom ha fatto registrare la perdita più grande in almeno un quarto di secolo, dopo che le vendite di gas si sono più che dimezzate a causa delle ricadute della guerra in Ucraina. (Energia Oltre)

I ricavi di Gazprom sono così diminuiti di quasi il 30% su base annua a 8,5 trilioni di rubli, con le vendite di gas che sono scese da 6,5 trilioni di rubli nel 2022 a 3,1 trilioni di rubli. Crollano le vendite di Gazprom : nel 2023 il gigante energetico russo ha registrato una perdita di 629 miliardi di rubli (pari a 6,9 miliardi di dollari), la peggiore degli ultimi decenni. (Il Sole 24 ORE)

La Russia è un Paese importante: per estensione, demografia, quantità di materie prime. È quindi certamente in grado di sostenere un conflitto di lunga durata, come si sta rivelando quello ucraino. Però non ha messo in conto due variabili che si stanno rivelando incombenti. (Italia Oggi)

Nonostante i colpi inferti dalle misure restrittive per frenare le entrate nelle casse russe, il settore petrolifero e quello del gas hanno continuato a funzionare senza troppi intoppi, fornendo a Mosca i fondi necessari per inviare soldati al fronte e acquistare armamenti, droni e munizioni. (Corriere del Ticino)