Giorgetti, aggiustamento è pienamente alla nostra portata

QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

"L'aggiustamento è pienamente alla nostra portata. La riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il Pil nel medio periodo è un obiettivo fondamentale, che deve essere realizzata in modo da consentire che l'Italia possa continuare a produrre ricchezza in un contesto che permetta, al contempo, di salvaguardare l'inclusione sociale". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato sul Def. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

L’immigrazione è utile a contrastare la riduzione della forza lavoro, ma dobbiamo anche aumentare la partecipazione femminile… La crescita del pil scenderà allo 0,2% nel 2026, e per ripartire bisogna immaginare da subito un programma di riforme successivo al Pnrr. (la Repubblica)

Dalle prime luci dell’alba gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica sono stati liberati grazie ad un intervento degli agenti della Questura di Frosinone, di concerto con la Prefettura. LEGGI QUI – A seguito delle operazioni, il Commissario Straordinario Ater, On. (Frosinone News)

Giornata fuori dal comune per gli studenti delle classi prime della Scuola Secondaria di I Grado Aldo Moro di Frosinone che ieri mattina hanno incontrato i Carabinieri della Compagnia e della Stazione di Frosinone nell’ambito del progetto, promosso dall’Arma dei Carabinieri, in tema di formazione della “Cultura della Legalità”. (Frosinone News)

Negli ultimi trent’anni, complici le riforme dello Stato sociale e la «spesa allegra» degli anni Ottanta, il debito è lievitato senza controllo e nel 2025 si prepara a sfondare la soglia dei 3 mila miliardi (Milano Finanza)

È la chiave di lettura necessaria per meglio interpretare le parole di Victor Gaspar, direttore del dipartimento affari fiscali dell’FMI, pronunciate a Washington nel corso della recente conferenza stampa di presentazione del report: “L’Italia è un’economia avanzata con un debito elevato, è un Paese dove c’è per tradizione una preoccupazione per il mercato dei bond e per lo spread. (Fiscal Focus)

La crescita dell’Italia nel 2024 e 2025 sarà intorno allo 0,7% “per via dei programmi di investimento” e con il contributo della politica di bilancio. Ma nel 2026 crollerà allo 0,2% “con il Superbonus che arriva ad esaurimento e il Pnrr che continua ad esserci ma non con così tanta forza”. (Il Fatto Quotidiano)