Al Teatro Greco di Siracusa Aiace, Fedra e Miles Gloriosus: anche la danza per i 110 anni dell’Inda

Aiace di Sofocle per la regia di Luca Micheletti, nella traduzione di Walter Lapini; Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide, diretto del regista scozzese Paul Curran nella traduzione dal greco di Nicola Crocetti; Miles Gloriosus di Plauto con la regia di Leo Muscato, nella traduzione di Caterina Mordeglia. La Fondazione Inda celebra con questi titoli i 110 anni dalla prima rappresentazione classica di Siracusa, quando andò in scena l’Agamennone di Eschilo, allestito il 16 aprile 1914 (Giornale di Sicilia)

La notizia riportata su altri media

Nei primi dieci giorni di aprile si è detto di tutto intorno ad Erling Haaland, coinvolgendo nel dibattito due ex calciatori di Liverpool e Manchester United, oggi commentatori televisivi che spesso sono protagonisti di uscite un po’ oltre i limiti del consentito. (Minuti Di Recupero)

Dice che quella di “Fedra” è «una storia mondiale», perché «investe tutte le culture del mondo». E che alla base di questa storia c’è un problema di comunicazione: «Teseo non chiede a nessuno il perché del gesto di Fedra, Ippolito non chiede nulla alla nutrice: sembra quello che succede con i nostri cellulari. (La Repubblica)

Si parte il 10 maggio con l’Aiace di Sofocle, diretto e interpretato da Luca Micheletti, al suo debutto a Siracusa. L’11 maggio sarà la volta di Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide, con la regia dello scozzese Paul Curran, anche lui per la prima volta al Teatro Greco (RagusaNews)

Li ritroviamo nei loro testi originali, che però proponiamo in un abito moderno, traducendoli nel nostro italiano di oggi, grazie all’acribia di illustri antichisti e alla passione dei poeti, ai quali va il nostro plauso, e mettendoli in scena a servizio del nostro immaginario di oggi, con l’aiuto di registi e artisti ultra contemporanei, ma rispettosi della priorità del testo antico». (Gazzetta del Sud)

“Tragedia dell’orrore e della follia – ha detto Micheletti -, Aiace è anche una potente meditazione sulla condizione dell’uomo in lotta con il proprio destino, incerto e spesso insensato”. In scena le rappresentazioni classiche “Aiace” con la regia di Luca Micheletti (Il Fatto Quotidiano)

«Mi affascina mol… Il suo Aiace incapace di sopravvivere alla vergogna della follia svela la tragedia a poco a poco, come in un thriller, man mano che una tela scopre la scena. Luca Micheletti, regista e protagonista della tragedia di Sofocle, ha scelto di riservare per se stesso il ruolo dell’eroe acheo. (La Repubblica)