Il petrolio a 20 dollari ferma le trivelle. Ecco perché è un rischio per tutti

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Il Pakistan ha vietato l’importazione di carburanti, mentre i serbatoi di stoccaggio sono vicini a traboccare.

Nemmeno la crisi del 1929 aveva provocato un crollo del genere.

Non solo coronavirus dietro al crollo del petrolio. 3' di lettura. Non c’è più tempo per la diplomazia del petrolio.

Nemmeno se i produttori sono disposti a pagare pur di liberarsene.

Oggi, martedì 31 marzo, il prezzo del petrolio prova a rimbalzare dopo i minimi: il greggio Wti del Texas segna 21,22 dollari con un rialzo del 5,6%; più contenuto l’aumentodel Brent a 23,07 dollari (+1,23%). (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

Ragioni di questo tonfo sono, in buona sostanza, due: il crollo verticale della domanda, legato ai lockdown che, via via, stanno coinvolgendo il mondo, con pesantissime conseguenze sui trasporti e sui consumi energetici. (Business Insider Italia)

In serata i prezzi segnavano, per il Brent quotato a Londra, circa 26 dollari al barile (-60,60% da inizio anno) e per il WTI americano 20,40 dollari (-66%). Le quotazioni del petrolio sono ai minimi da 17 anni e, nella notte fra domenica e lunedi, il WTI americano è addirittura sceso al di sotto della soglia dei 20 dollari al barile. (Corriere del Ticino)

Il contratto sulstatunitense scambia a 20,64 dollari al barile, in rialzo dello 0,68% rispetto ai minimi della vigilia. Light Crude. (Teleborsa) -per effetto dellainternazionale e dell'sul mercato. (Teleborsa)