ORE 12.33 ESCLUSIVA. FRANCESCO SCHIAVONE SANDONAK SI E’ PENTITO. Parenti e congiunti hanno rifiutato il programma di protezione. Ecco chi ha detto no. E il mese prossimo, quando il figlio Emanuele …

CasertaCE INTERNO

Questa è la notizia delle ultime ore su cui noi formuliamo una prima valutazione, a cui ne seguiranno molte altre CASAL DI PRINCIPE – (g.g.) Chi, della famiglia Schiavone, già collabora con la giustizia e chi, in qualche modo, seppur in maniera meno strutturata dà una mano alle attività inquirenti, non era e non è interessato alla richiesta, formulata dalla magistratura inquirente della Dda di Napoli attraverso i carabinieri di Caserta, a tutti i familiari di Francesco Schiavone Sandokan, divenuto collaboratore di giustizia forse già da qualche giorno o da qualche settimana ma che solo da ieri ha assunto questo status con il crisma della pubblica ufficialità Non erano interessati la moglie Giuseppina Nappa e le due figlie di Francesco Schiavone Sandokan, che da anni insieme, hanno lasciato Casal di Principe e probabilmente vivono da qualche parte anche grazie ai sussidi che lo Stato garantisce a chi sviluppa una dialettica collaborativa anche se non si è mai capito o meglio, noi non abbiamo mai capito per ignoranza o dabbenaggine, se Giuseppina Nappa e le figlie vivono in località più o meno protetta in quanto la moglie di Sandokan sta collaborando, o se, invece, questa condizione sia frutto formale del pentimento e della collaborazione con la giustizia, risalente a quasi 6 anni fa di Nicola Schiavone, figlioprimogenito di Sandokan e di sua moglie Tutto il resto, ossia tutto ciò che riguarda la parte residuale, ma non certo poco numerosa, è rimasto invariato rispetto a quelle che furono le reazioni degli altri parenti più prossimi quando Nicola Schiavone decise di collaborare Ciò significa che, puntualmente e formalmente interpellati, hanno deciso di non lasciare Casal di Principe o comunque le zone circostanti, Antonio Schiavone fratello di Francesco Schiavone Sandokan e già genero di quel Salvatore Sestile, deceduto per Covid, patron del rinomato albergo e ristorante “La Contessa” di Giugliano, considerato un imprenditore di riferimento del clan Mallardo sempre di Giugliano e implicato nella famosa inchiesta, discutibilmente evaporata a causa di un pronunciamento sostanzialmente negativo di un gip del tribunale di Napoli di fronte alla richiesta di applicazione di misure cautelari, inviata dai magistrati della Dda sulla scorta di una loro indagine che aveva coinvolto da indagato lo stesso Antonio Schiavone e in cui avevano coordinato il prezioso e, a nostro avviso, esaustivo (abbiamo più volte spiegato in passato il perché e le argomentazioni alla base di questa nostra convinzione) compiuto dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta. (CasertaCE)

Su altri media

E secondo Federico Cafiero de Raho l'avvio della collaborazione con la giustizia del boss Francesco Schiavone è "certamente un evento di grandissima importanza, perché Schiavone è stato il capo del clan dei casalesi, un irriducibile". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il super pentito era a capo di una delle cosche più temibili nella galassia della criminalità organizzata, quella dei casalesi: quali segreti può svelare? Poi, la politica: dalle candidature europee del Pd, che fanno ribollire i malumori interni, ai nuovi sondaggi, con la Lega in crisi. (Repubblica TV)

Il pentimento del boss, anticipato da un quotidiano locale, Cronache di Caserta, e’ confermato all’AGI da fonti degli inquirenti. Uomini delle forze dell’ordine avrebbero gia’ proposto a parenti del capoclan di entrare nel programma di protezione. (il Fatto Nisseno)

Roberto Saviano, grande conoscitore del mondo affaristico e criminale della camorra, che ha raccontato prima di tutto nel celebre romanzo "Gomorra", commenta sui social la notizia del pentimento di Francesco Schiavone, detto Sandokan, ricordando che nel 2010, dopo l'arresto del primo figlio, lo invitò a collaborare con la giustizia. (Il Messaggero Veneto)

Il boss di Casapesenna Michele Zagaria, invece, Sandro Ruotolo. Tutti «colpevoli» di aver raccontato la camorra, gli intrecci con la politica e l'imprenditoria. (Corriere)

Il pentimento (TERRANOSTRA | NEWS)