Tre anni fa moriva Luana d'Orazio, stritolata da un orditoio mentre lavorava. La madre: "Cambiare le leggi"

Fanpage.it INTERNO

Il prossimo 3 maggio saranno passati tre anni dalla morte di Luana d'Orazio, la ragazza di 22 anni stritolata da un orditoio manomesso nella fabbrica dove lavorava, in provincia di Prato. La madre della ragazza, Emma Marrazzo, è intervenuta durante una conferenza stampa al Senato organizzata per illustrare il ddl del M5S che introduce il reato di 'omicidio sul lavoro'. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri media

Io so che queste sono morti volute, perché sul tema lavoro ci sono troppe cose che non vanno, e noi vedove di mariti o figli sappiamo cosa vuol dire. «Vedo che ne muoiono sempre così tanti, e ogni giorno. (Vanity Fair Italia)

A tre anni dalla scomparsa della figlia ha presentato in Senato una petizione, di cui è prima firmataria, per cambiare la legge. Questa si aggiunge a una proposta per introdurre il delitto di omicidio sul lavoro presentata il 29 marzo dal pentastellato Luca Pirondini ascolta articolo (Sky Tg24 )

Introdurre nel codice penale i reati di "omicidio sul lavoro" e "lesioni gravi (o gravissime) sul lavoro", con pene fino a dieci anni di reclusione e specifiche aggravanti per i datori che non abbiano predisposto il documento di valutazione del rischi o che non abbiano individuato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp). (IVG.it)

Si è tenuta oggi in Senato, su iniziativa della Vice Presidente Mariolina Castellone, la conferenza stampa di presentazione del reato di omicidio sul lavoro. (ROMA on line)

Nell’era moderna, l’utilizzo del denaro elettronico come bancomat, carte di credito o bonifico è diventato un routine quotidiana, basta pensare al nuovo modo di fare shopping, quello online, ma non solo. (Blowingpost)

REGGIO CALABRIA – “La Festa del Primo Maggio, in tutto il mondo, è una ricorrenza che richiama il valore del Lavoro e ricorda i tanti sacrifici, anche a costo della vita, di chi ha lottato per condizioni migliori per sé stesso, i propri familiari, la società”. (Tempo Stretto)