Huawei: gli Stati Uniti vorrebbero attaccare il colosso cinese passando da TSMC

Tom's Hardware Italia ESTERI

Si tratterebbe di una decisione che andrebbe a espandere l’area di influenza degli Stati Uniti per quanto riguarda le esportazioni di altri paesi, un qualcosa che anche a livello politico potrà aver ripercussioni.

Gli Stati Uniti sembrano di fatto intenzionati a impedire la vendita di chip prodotti dalla società taiwanese e diretti al colosso cinese.

Una modifica a tale legge andrebbe a imporre ai produttori di chip come TSMC di chiedere una licenza per poter fare affari con Huawei (Tom's Hardware Italia)

La notizia riportata su altri media

È tuttavia necessaria una modifica al Foreign Direct Product Rule, la normativa che regola la fabbricazione di prodotti stranieri con tecnologie statunitensi. Molti fornitori di Huawei hanno trovato escamotage per eludere il ban, utilizzando ad esempio succursali aperte al di fuori degli Stati Uniti (Webnews)

Il processo vedrà coinvolti Huawei e quattro sue filiali (ufficiali e non): Huawei Device Co. Mentre gli USA ingaggiano con Huawei questo complesso gioco al rinvio, il colosso di Shenzhen si è organizzato per affrontare l’entrata in vigore delle restrizioni americane. (Agenda Digitale)

La fonte di Reuters afferma: "Quello che gli Stati Uniti stanno cercando di fare è assicurarsi che nessun componente vada a Huawei senza la loro autorizzazione". Gli Stati Uniti hanno inoltre “consigliato” ai propri alleati di non consentire alle apparecchiature Huawei l’accesso alle reti 5G, sostenendo che la società di telefonia sia un rischio per la sicurezza nazionale. (Techradar)

Oltre che nelle aule dei tribunali, la guerra degli Stati Uniti contro Huawei si sta combattendo anche nelle stanze del potere politico di Washington. Anche svariati governi solitamente allineati agli Stati Uniti, come ad esempio quello dell’Estonia, continuano invece a mostrare resistenze, principalmente per la mancanza di alternative economicamente e tecnologicamente equiparabili a Huawei. (Altre Notizie)

Il divieto è stato anche giustificato nel contesto di un'indagine del Congresso "su una potenziale minaccia contro la sicurezza informatica della nazione", ha scritto il giudice distrettuale Amos Mazzant. (La Stampa)

Il divieto d'acquisto è stato anche giustificato nel contesto di un'indagine del Congresso "su una potenziale minaccia alla sicurezza informatica della nazione", ha scritto il giudice Amos Mazzant. Lo ha stabilito un giudice statunitense, che ha respinto una causa intentata da Huawei (La Gazzetta del Mezzogiorno)