Apple e la causa intentata dagli Usa: cosa succederà? Durerà anni e il ritardo con cui arriva è enorme

Ci sono molti elementi diversi — risveglio dell’antitrust dopo un’eclissi di decenni, maturazione di un sentimento antimonopolista e anti big tech nei cittadini, un po’ di populismo del governo Biden e carenze di un sistema giudiziario dai tempi di reazione incredibilmente lunghi — nella causa intentata ieri dal ministro della Giustizia e da 15 Stati dell’Unione contro Apple.Chi paragona l’iniziativa di Washington a quelle della Ue sbaglia: Bruxelles si è concentrata su problemi specifici — i vincoli di accesso alle app prima, lo streaming della musica poi — mentre ora il governo Usa va al cuore del market power dell’azienda fondata da Steve Jobs: accusata di aver creato da molto tempo (e di mantenere illegalmente) un monopolio negli smartphone (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sebbene Schiller sia passato da capo marketing a “Apple Fellow” nel 2020 per fare un passo indietro rispetto al lavoro operativo e dedicare più tempo a progetti personali e famiglia, secondo quanto riferito lavora quasi 80 ore a settimana. (iPhone Italia)

Il problema è a monte: i regolatori sono troppo spesso ammanicati con le grandi aziende. Il caso della Boeing è più drammatico. (Corriere TV)

Questa considerazione si adatta perfettamente alla sequenza di sanzioni che sta ricevendo Apple nelle ultime settimane, che con il valore di 171$ per ciascuna sua azione (alla data del 22 marzo), è la seconda società con maggiore capitalizzazione nel mondo, valendo la stratosferica cifra di 2.650 miliardi di dollari (dietro a Microsoft, che vale 3.190 mld, e prima di Amazon, prezzata a 1.850 mld). (Il Dubbio)

La posta in gioco è alta per l’intero settore: si creerebbe il precedente pericoloso del potere che interviene nella progettazione tecnologica (Milano Finanza)

Phil Schiller, l’ex chief marketing officer di Apple, è in questo momento il dirigente di Cupertino che più di altri appare l’ardente difensore d’ufficio dell’ecosistema della Mela, l’uomo dei piani alti chiamato a mettere la faccia contro la causa intentata dal Dipartimento di Giustizia statunitense, quello che dovrà perorare la visione dell’azienda che permette agli utenti di lavorare su più dispositivi senza soluzione di continuità, consapevoli di conto di funzionalità di sicurezza e privacy intrinseche nei suoi sistemi operativi, che anche per questo scelgono dispositivi Apple. (macitynet.it)

Apple «ha mantenuto il suo potere, non grazie alla sua superiorità, ma al suo comportamento illegittimo di esclusione» della concorrenza. (Corriere della Sera)