La crisi in Medio Oriente e i dubbi di Washington - IlFaroOnline

La crisi in Medio Oriente e i dubbi di Washington - IlFaroOnline
Il Faro online ESTERI

– Una premessa fondamentale: dalla Casa Bianca non emerge nemmeno uno spiffero. La Situation Room è blindata, i dossier presidenziali sono visibili solo a pochissimi privilegiati, le strategie militari avvolte da un mistero impenetrabile. Nella Casa Bianca anche le mura hanno le orecchie: meglio parlare poco, specialmente verso l’esterno. Silenzio assordante, dunque. A meno che Washington non abbia interessa a far trapelare rumors, indiscrezioni o vere e proprie notizie. (Il Faro online)

Ne parlano anche altre testate

Dialoghi mediorientali | Il confine libanese (RaiPlay Sound)

Poi, valutando la modalità “telefonata” con cui è stato condotto l’attacco e il suo impatto limitato, ha deciso che era meglio mantenere un profilo basso, sperando che la sua assenza dai riflettori avrebbe contribuito a calmare la situazione. (L'HuffPost)

Joe Biden aveva inaugurato la sua presidenza, in termini di politica estera, con il ritiro dall’Afghanistan mal gestito, contestatissimo, che, però, aveva una logica precisa: disimpegnare l’America dal Medio Oriente (Corriere TV)

Per non rischiare un’escalation, Biden la sta già subendo

Volontà di evitare un’escalation. Nelle ore successive all’attacco iraniano a Israele, non c’è stata solo la telefonata tra Biden e Benjamin Netanyahu. (Il Fatto Quotidiano)

L'uomo ha ferito con un coltello due dipendenti dell'ospedale e un cittadino intervenuti per difenderla. Nessuno dei feriti è grave. (Il Messaggero Veneto)

Ad attenuarne la percezione è il bias nonostante tutto ancora favorevole dei media mainstream, ma è stato raggiunto davvero un livello di guardia, oltre il quale il rischio è la ridefinizione degli equilibri di deterrenza e quindi di potere nella regione, a danno in primis di Israele ma anche degli interessi occidentali. (Nicola Porro)