Se vietare un gelato può combattere la movida a Milano

Dissapore INTERNO

Vietare l'asporto di cibo per non incrementare il caos in strada durante la notte: ecco la soluzione che Beppe Sala metterà in atto da maggio a Milano, destando molte perplessità. Guai a mangiare in strada dopo la mezzanotte, soprattutto se sei a Milano. Sì perché incrementi il disordine pubblico e contribuisci allo schiamazzo selvaggio che disturba i cittadini. Ovvio, quindi, che il sindaco Beppe Sala abbia emesso un’ordinanza anti movida che consiste nel vietare il gelato post mezzanotte così come tutti gli altri cibi d’asporto (panini, pizza, ma anche acqua): la soluzione ideale per risolvere il problema. (Dissapore)

Su altri media

Nella puntata de La Zanzara il conduttore Giuseppe Cruciani si è lasciato andare ad un lungo sfogo. (AreaNapoli.it)

Si torna a prendere atto di una stretta ai regolamenti nelle principali città, senza dover necessariamente tirare in ballo quella “mala-movida” legata a episodi magari criminali. Stagione dopo stagione, si torna a parlare di movida. (La Stampa)

Le proteste dei commercianti sull’atto con cui la Giunta ha avviato la procedura che dovrebbe condurre all’applicazione dei nuovi divieti anti-caos dal prossimo 17 maggio non scuotono più di tanto il primo cittadino: "Io chiederei a Marco Barbieri (il segretario generale della Confcommercio, ndr) di venire qualche ora nel mio ufficio perché ho centinaia di segnalazioni di cittadini che chiedono di poter riposare meglio la notte. (IL GIORNO)

A Milano si cerca di aiutare a dormire meglio i cittadini e placare la movida con un’ordinanza che introdurrà «il divieto della vendita e della somministrazione per asporto di alimenti e bevande di qualsiasi tipo, alcoliche ed analcoliche» fino alle 6 del mattino. (La Stampa)

E così, in dodici zone ad alto tasso di (Secolo d'Italia)

“Ragazzi, a Milano sono definitivamente impazziti”, ha edordito Cruciani. Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così le ultime scelte dell’amministrazione milanese. (Nicola Porro)