Usa, Uk e Nuova Zelanda accusano gruppi di hacker cinesi affiliati allo Stato di cyberspionaggio

La Stampa ESTERI

Un gruppo di hacker cinesi è stato accusato da Regno Unito, Stati Uniti e Nuova Zelanda di aver lanciato una vasta campagna di cyberspionaggio contro siti governativi ed email personali di deputati, accademici e giornalisti che si erano dimostrati critici nei confronti di Pechino. Washington e Londra hanno imposto sanzioni a persone ed entità ritenute coinvolte. Le attività di disturbo sarebbero … (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altre testate

L’appello di Pechino alla diaspora cinese in giro per il mondo China Development Forum: Pechino invita investitori stranieri, ma serve reciprocità (China-Files)

Reuters (Avvenire)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PECHINO Quaranta milioni di nomi e indirizzi di cittadini britannici rubati da hacker (di Stato) cinesi; malware piazzati nei sistemi di difesa, nelle reti elettriche e in altre infrastrutture civili degli Stati Uniti, sempre da parte di pirati cinesi che operano nel cyberspazio. (Corriere della Sera)

Il governo cinese finisce nel mirino di Stati Uniti e Regno Unito. Più nel dettaglio, sembrerebbe che nel corso degli ultimi anni il gruppo di cybercriminali denominato "Advanced Persistent Threat 31" (APT31), identificato come un braccio del Ministero della sicurezza di stato cinese, abbia colpito senatori americani, parlamentari britannici e funzionari governativi di tutto il mondo che hanno criticato duramente Pechino (WIRED Italia)

Secondo l’accusa annunciata in contemporanea dai governi di Washington e di Londra, decine di hacker al servizio di Pechino sono riusciti a entrare nelle email e negli acconti digitali di milioni di persone in America e in G… (la Repubblica)

La presa di posizione segue gli esiti delle indagini svolte da Londra in relazione ad un attacco informatico realizzato a suo tempo contro il database della Commissione elettorale nazionale britannica. (Il Fatto Quotidiano)