Buoni spesa per 400 milioni in tagli da 25 euro per l'emergenza Coronavirus: ecco come funzioneranno

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Nel frattempo le amministrazioni sigleranno delle apposite convenzioni con i supermercati locali, al fine di rendere spendibili i buoni.

Un criterio di massima potrebbe prevedere l’erogazione di massimo 50 euro di buoni per ogni famiglia, in modo da permettere una distribuzione capillare.

Tra le ultime iniziative in arrivo dall’esecutivo per fare fronte alla grave emergenza sanitaria ed economica dovuta al Coronavirus vi sono anche i buoni spesa, finanziati per un ammontare complessivo di 400 milioni di euro. (Ultim'ora News)

Su altre testate

I Comuni possono inoltre destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare di cui alla presente ordinanza eventuali donazioni, aprendo appositi conti correnti bancari. Ecco dunque nel dettaglio la ripartizione dei contributi spettante a ciascun comune. (QUOTIDIANO.NET)

L’immancabile polemica sui soldi destinati dal Governo ai Comuni per l’acquisto dei buoni spesa per le famiglie meno abbienti è già servita. I primi cittadini del Nord, ma anche quelli di alcune regioni del Sud, parlano di «briciole», come nel caso di alcuni sindaci della Campania che accusano il Governo di avere assunto un ruolo pressoché di elemosiniere. (La Legge per Tutti)

Devi disattivare ad-block per riprodurre il video. Per arginare fenomeni di questo tipo e provare ad aiutare le persone in difficoltà il Governo ha varato una serie di provvedimenti. (AvellinoToday)

I Comuni, per l’acquisto e per la distribuzione dei beni, possono avvalersi degli enti del terzo settore. “Nell’individuazione dei fabbisogni alimentari e nella distribuzione dei beni, i Comuni in particolare possono coordinarsi con gli enti attivi nella distribuzione alimentare a valere sulle risorse del Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead)”. (BrindisiReport)

I 400 milioni, ha detto il sindaco di Bari e presidente Ancial Fatto Quotidiano, «ci aiuteranno ad andare avanti per due o tre settimane». A Zerba (Piacenza), paesino che in base ai dati Istat è popolato da persone anziane, vanno 600 euro. (Leggo.it)

Ogni Comune è quindi autorizzato all'acquisto in deroga al codice dei contratti di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari e di generi alimentari o prodotti di prima necessità. Il tuo browser non può riprodurre il video. (Verona Sera)