Scrivere solo «Giorgia» sulla scheda elettorale darà davvero la preferenza a Giorgia Meloni?

Corriere della Sera INTERNO

Di Adriana Logroscino La premier ha chiesto ai suoi elettori di indicare la preferenza per lei, alle prossime Europee, scrivendo solo il suo nome di battesimo: ma le norme lo consentono? «Sulla scheda scrivete il mio nome, ma il mio nome di battesimo. La cosa di cui vado più fiera è che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me continui a chiamarmi semplicemente Giorgia. Io sarò sempre una persona a cui dare del tu, senza formalismi, senza distanza». (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Elezioni Europee, nella giornata di mercoledì 1. maggio in Corte d’Appello a Venezia sono state presentate anche le liste di Fratelli d’Italia e degli europeisti Bonino-Renzi per la circoscrizione Nordest che comprende Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alti Adige, Emilia Romagna. (ilgazzettino.it)

Il rischio è escluso: nessun’altra Giorgia è stata candidata al Parlamento europeo nelle liste che Fratelli di Italia ha ufficializzato il primo maggio. «Raffica di ricorsi», avevano predetto quel giorno, «perché confondibile con altre candidate che abbiano lo stesso nome di battesimo». (Open)

Fratelli d’Italia ha depositato tutte le liste dei suoi candidati per le elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno . (Sky Tg24 )

Benvenuti nella Giorgiacrazia, dove anche il cognome è un inutile orpello per la capa che vuole essere lo Stato. Meloni l’ha voluto fare a Pescara, tra i fedelissimi riuniti in un bagno rigenerante di tifosi travestito da conferenza programmatica. (LA NOTIZIA)

Ecco di seguito i nomi per il collegio dell’Italia Nord-Occidentale. Tra i nomi di spicco, oltre a quello della premier Giorgia Meloni ci sono quelli di Mario Mantovani, il nipote del ministro della Difesa, Giovanni Crosetto, la sciatrice e sottosegretaria di Regione Lombardia con delega allo Sport e ai Giovani, e l’eurodeputato uscente Carlo Fidanza. (varesenews.it)

Tutto il resto non conta o viene dopo, come l’intendenza di De Gaulle che, inevitabilmente, “seguirà”. I guai giudiziari di Santanchè e i tazebao culinari di Lollobrigida, le stroncature di Reporters sans Frontières sulla libertà di… (la Repubblica)